Jannik Sinner, questo è chiaramente un attacco a muso duro nei confronti del numero 1 del mondo: la stoccata non passa inosservata.
Anche per Tommy Paul non c’è stato niente da fare. Segno che sbagliava chi pensava che la cronaca delle ultime settimane potesse in qualche modo placare la sete di vittoria di Jannik Sinner. Il numero 1 del mondo è avanzato di un’altra casella e la prossima volta che scenderà in campo si giocherà l’accesso alla semifinale degli Us Open. Uno Slam “strano”, che tante sorprese ci ha riservato finora, non fosse altro per il fatto che i due principali favoriti per la vittoria sono stati eliminati durante la prima settimana.
L’azzurro dovrà vedersela, adesso, contro Daniil Medvedev, avversario che gli dà sempre, in qualche modo, filo da torcere. Lo ha fatto anche a Wimbledon, quando proprio ai quarti di finale è riuscito a metterlo alla porta dopo 5 set combattutissimi. Le sensazioni, dopo aver battuto Paul, sono comunque estremamente positive. Sinner non ha indugiato neppure per un istante quando si è trattato di chiudere conti e partita, tanto è vero che nell’ultimo parziale ha lasciato allo statunitense un solo game, mentre i primi 2 si erano protratti fino al tie-break.
Aveva voglia di dargli una “lezione”, forse, il buon vecchio Jannik. Tennisticamente parlando, certo, ma non solo. Anche l’altoatesino deve aver pensato, del resto, che la storia che Tommy aveva pubblicato qualche giorno prima contenesse una stoccata indirizzata proprio a lui. Perché è parso assai strano, in effetti, il contenuto apparso sul profilo Instagram del tennista statunitense.
Paul, per chi se lo fosse perso, aveva postato una storia mentre si sottoponeva alle cure del fisioterapista. Nel riprenderlo si era soffermato, in particolar modo, sulle mani della persona che lo stava massaggiando, come a voler dimostrare che indossava dei guanti.
Non ci è voluto molto perché il popolo dei social facesse 2+2 e interpretasse il contenuto social come un riferimento – o, ancor peggio, uno sfottò – al caso Sinner. La contaminazione da Clostebol, come si ricorderà, sarebbe dipesa, come si afferma nella sentenza, dal fatto che Giacomo Naldi, ex fisioterapista di Jannik, lo avrebbe massaggiato a mani nude, facendo sì che la ferita curata col Trofodermin entrasse in contatto con delle lesioni cutanee presenti sul corpo di Jannik.
Sfottò o non sfottò, sta di fatto che Paul ha ricevuto una bella lezione e che non è riuscito, come confidava di fare, a metterlo in difficoltà. Sapeva che sarebbe stato complicato, complicatissimo, batterlo. Ma non immaginava, forse, quanto.