Non è iniziata proprio nel migliore dei modi l’avventura di Paulo Fonseca sulla panchina del Milan. Il bilancio è davvero negativo
Due punti in tre partite, con cinque gol fatti e sei subiti. E’ questo il bilancio agghiacciante del primo Milan di Paulo Fonseca, che non è ancora riuscito a conquistare la vittoria. Prima è arrivato il pari in rimonta contro il Torino, tra le mura amiche, poi il ko al Tardini contro il Parma e infine il nuovo 2-2 contro la Lazio, che verrà ricordato soprattutto per il cooling break della discordia.
C’è tanto da lavorare e ben poco da salvare. Bisognerà dimostrare fin dalla partita contro il Venezia di essere un gruppo unito, capace di stare con il proprio allenatore. Servirà far vedere, soprattutto, di essere migliorati in fase difensiva. Fin qui è stato troppo facile segnare al Diavolo e le reti – vedi la partita di Parma – sono state pure poco. Merito di un buon Mike Maignan, ma soprattutto di Strahinja Pavlović. Il centrale classe 2001 serbo arrivato a Milano per meno di venti milioni di euro, sui 18 milioni, è certamente la rivelazione di questo inizio di stagione. Tutti i tifosi sono davvero entusiasti delle sue prestazioni, davvero da leader.
Milan, il miglior colpo dell’estate: Strahinja Pavlović
Strahinja Pavlović è arrivato tra lo scetticismo generale. I tifosi sognavano di mettere le mani su Alessandro Buongiorno, ma ben presto si è capito che il centrale italiano sarebbe andato a rafforzare il Napoli di Antonio Conte.
Dopo tanti nomi fatti, legati soprattutto al mondo francese, il Milan ha così deciso di puntare sul giocatore del Salisburgo. E’ stato il serbo il prescelto per andare a colmare una lacuna che in rossonera c’era da tempo: quella del mancino centrale. Il classe 2001 ha saltato la prima partita contro il Torino perché Fonseca non lo ha ritenuto pronto per giocare. Poi il tecnico portoghese non ha avuto alcun dubbio a puntare su Pavlovic. Il calciatore già a Parma ha mostrato tutta la sua leadership, la sua caparbietà e voglia di lottare su ogni pallone. Pavlovic ha fatto vedere la sua grinta, con interventi decisi e spesso risolutori, ma anche la sua capacità di essere pericoloso in zona gol. Così al Tardini ha sfiorato la rete due, prima di trovare la gioia del gol all’Olimpico. Pavlovic dunque ha conquistato già tutti, è da qui che bisogna ripartire.