Il campione altoatesino, divenuto in poche ore il favorito d’obbligo a New York, incassa anche la complicità di una figura cara
E chi se lo aspettava. Le clamorose eliminazioni dal tabellone principale di Flushing Meadows prima di Carlos Alcaraz, fatto fuori al secondo turno dall’olandese Van de Zandschulp, e poi di Novak Djokovic, estromesso al terzo turno dall’australiano Alex Popyrin, hanno letteralmente spianato a Jannik Sinner la strada verso un successo che coronerebbe un 2024 da sogno.
Intendiamoci, gli avversari non mancano, anche se dalla lista si sono tirati fuori i due rivali più diretti, ma lo stato crescente di forma dell’altoatesino, unito alla possibilità di evitare degli scontri diretti pericolosi contro campioni abituati alle battaglie sulla lunghezza dei 5 set, agevola non poco la missione del numero uno del mondo.
I più maliziosi, nonché polemici, fans del tennista azzurro, gongolano anche per un altro motivo: proprio Carlitos e Nole, dai quali ci si aspettava una presa di posizione più netta a difesa di Jannik per il caso Clostebol, avrebbero pagato dazio sul campo per le loro opinioni quanto meno prudenti sulla conclusione giudiziaria della vicenda.
Lo stesso nativo di San Candido, nell’ormai celebre Media Day che ha preceduto lo start del Major americano, aveva dichiarato di ‘sapere, ora, chi è amico e chi no’. Per qualcuno, anche se la verità vera non la sapremo mai, un chiaro riferimento alla delusione nell’aver ascoltato quelle parole dai rivali del circuito.
Chi invece non ha affatto tradito, nemmeno lontanamente, le aspettative del leader del ranking mondiale sono stati Matteo Berrettini e Sascha Zverev, che si sono esposti con coraggio a difesa del loro amico e collega. Ma c’è un’altra figura, molto importante nella vita dell’atleta altoatesino, che non ha tradito la sua fiducia.
Anna Kalinskaya e il ‘cerchio della fiducia’: tutti con Jannik
Ci si è chiesti spesso, da quel 20 agosto che ha sancito la sentenza dell’ITIA sul caso di doping involontario che ha colpito Jannik Sinner, che fine avesse fatto Anna Kalinskaya, legata da mesi al campione azzurro da una relazione sentimentale di cui, conoscendo i personaggi, poco si sa.
Tirata in ballo più volte, ma sempre indirettamente, per esser stata l’ex fidanzata di quel Nick Kyrgios che capeggia, con poca razionalità e con un giustizialismo davvero fuori luogo, il partito dei ‘colpevolisti’ contro Jannik, la bella moscovita aveva smesso di seguire Jannik sui social da inizio agosto. E lui aveva fatto lo stesso.
Ripreso il dialogo social proprio in concomitanza coi giorni più caldi della splendida carriera dell’eroe di Malaga, Anna è rimasta a pieno titolo membro attivo di quel ‘cerchio della fiducia’ del tennista che comprende Darren Cahill, il suo supercoach, e Simone Vagnozzi, il suo allenatore di campo.
Uno staff, quello del 23enne, che non comprende più le figure loro malgrado protagoniste dell’incredibile vicenda Clostebol: Umberto Ferrara e Giacomo Naldi, preparatore atletico personale e fisioterapista di Sinner, sono stati, come noto, licenziati. Una perdita importante per il campione, che tuttavia può consolarsi con l’appoggio emotivo della compagna e di tutte le figure professionali rimaste al suo fianco nel momento più duro.