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La bordata a Sinner fa tremare il mondo del tennis: ora è bufera

Polemica non si conclude affatto, ultime dichiarazioni contro Sinner fanno più rumore del previsto

Gli Us Open di New York si aprono con una sua vittoria, sofferta, contro il padrone di casa McKenzie McDonald, avversario tutt’altro che agevole per essere al primo turno. Jannik Sinner, però, ha dimostrato che anche quando non è al cento per cento è un passo (o forse due) avanti rispetto ai suoi avversari.

Altra bordata contro Sinner (Ansa) – Milanlive.it

Alla prima uscita nel torneo della Grande Mela, il numero uno al mondo ha iniziato male per finire poi in bellezza una partita carica di emozioni. Inizio tremolante, con McDonald capace di regolare l’azzurro grazie a primo set giocato alla perfezione. Poi però lo spirito da combattente del leader Atp è fuoriuscito impetuosamente, impedendo al 29enne di Berkeley di rialzare la testa nel modo con cui avrebbe voluto.

Gli ultimi set sono stati vinti magistralmente da Sinner, che ha dimostrato di aver dimenticato l’ultimo caso con lui protagonista. Tuttavia, le polemica riguardo l’assunzione del Clostebol non è affatto terminata per mano di un agguerritissimo Nick Kyrgios.

Nick Kyrgios ancora contro Sinner

Non molla la presa e l’ultimo periodo dimostra che è rimasto il solito combattivo di sempre. Nick Kyrgios, di cui non si conosce ancora il rientro nel circuito Atp, torna a punzecchiare Jannik in un modo del tutto improvviso mentre il mondo del tennis guarda agli Stati Uniti e all’ultimo torneo del Grande Slam.

Kyrgios punzecchia ancora Jannik Sinner (Ansa) – Milanlive.it

Il tennista, oggi abituale commentatore per varie testate televisive, continua ad attaccare Jannik, dimostrando forse che il rapporto tra i due non è mai stato idilliaco, anzi. In una intervista a Espn, l’australiano senza peli sulla lingua non si rimangia quanto in detto in precedenza ai danni dell’attuale numero uno al mondo.

Non sarò amichevole come quanto lo ero prima nello spogliatoio“, afferma Kyrgios dimostrando sin da subito di non voler scendere a patti con nessuno. “A livello personale non ho nulla contro di lui, è uno dei migliori che abbiamo al mondo, ma se si fa riferimento a giocatori come Jenson Brooksby, a cui è interrotta la carriera per un anno, non credo sia giusto“, continua il classe ’95 di Canberra.

Non ne fa una questione personale, soltanto non ritiene corretto che altri tennisti, a pari condizioni, abbiano subito maggiori conseguenze: questo in soldoni il pensiero dell’australiano che di sicuro è destinato ancora a far parlare di se nelle prossime settimane di Us Open.

Scritto da
Giancarlo Pacelli