L’ultima dichiarazione su Sinner ha lasciato completamente senza parole tutti i tifosi del tennista altoatesino: nessuno poteva immaginarlo.
Gli Us Open hanno ufficialmente preso il via ma in casa Sinner tiene ancora banco l’annosa quanto fastidiosa vicenda relativa al ‘Doping’. Come noto il tennista altoatesino era stato sottoposto a un test antidoping che aveva rilevato tracce di Clostebol, uno steroide anabolizzante vietato. Si è poi scoperto che la sostanza era presente nello spray utilizzato dal suo fisioterapista per curare una ferita alla mano (con cui poi ha massaggiato l’atleta italiano).
In tanti si sono espressi sul caso, compresi alcuni illustri colleghi di Sinner. Tra chi lo ha attaccato frontalmente, come Nick Kyrgios, e chi invece ha scelto la strada della diplomazia, come Novak Djokovic (che ha chiesto regole uniformi per tutti), c’è anche chi invece si è schierato completamente dalla parte dell’attuale numero 1 del ranking ATP.
Tra questi c’è Mats Wilander, ex tennista svedese che nel corso della sua carriera è riuscito a conquistare ben 7 titoli del Grande Slam (3 Australian Open, 3 Roland Garros e un trionfo agli US Open). Il 60enne – oggi commentatore per Eurosport – si è detto felice dell’innocenza di Sinner e del fatto che l’italiano possa continuare a giocare.
Wilander ha precisato di essere convinto che la positività di Sinner sia derivata da un incidente tra l’atleta e qualche membro del suo team. Tuttavia lo svedese si chiede come sia potuto accadere, dato che coloro che lavorano a stretto contatto con i giocatori – specialmente se si tratta del numero 1 al mondo – devono essere ultra preparate: “Una leggerezza o un loro errore – sottolinea Wilander –può distruggere la carriera di un giocatore“.
L’ex campione di tennis evidenzia come il processo che abbia dovuto subire Sinner sia stato “terribile“ ma anche come l’Italia abbia gestito il tutto nel migliore dei modi. Al contrario, per Wilander la professionalità delle organizzazioni antidoping non sembra essere all’altezza.
“Questo prescinde ovviamente da Sinner, che ragionevolmente tutti possono considerare uno dei tennisti più corretti e seri che si sono visti – le parole del vincitore degli US Open nel 1988 – ma è ingiusto nei confronti di tutti quei giocatori a cui è stata notificata una positività e poi sono stati scagionati“. Il riferimento di Wilander è al fatto che Jannik ha continuato a giocare in questi mesi pur sapendo di questa situazione, patendo quindi una sofferenza fisica e psicologica.