Situazione già molto delicata al Milan, la posizione di Fonseca è a rischio: in caso di addio, ecco la candidatura di Sarri
Dopo un precampionato brillante, ci si aspettava ben altro inizio di stagione da parte del Milan, inutile nasconderlo. Invece, i rossoneri si sono resi protagonisti di una falsa partenza, raccogliendo appena un punto in due partite. E sarebbe potuta andare anche peggio, considerando che i rossoneri hanno rimontato il doppio svantaggio con il Torino soltanto a cavallo del recupero del secondo tempo.
La squadra rossonera ha confermato di avere un notevole potenziale dal punto di vista offensivo, ma mostrando un posizionamento troppo sbilanciato in campo, concedendo vere e proprie praterie agli avversari in ripartenza, uno dei rischi che erano stati paventati nella fase di preparazione e legati a un atteggiamento assai spregiudicato, probabilmente troppo. Le due gare con Torino e Parma, inevitabilmente, hanno deluso le attese e a questo punto la posizione di Fonseca è già a rischio.
Era chiamato a partire forte, il portoghese, e anche questo si sapeva. Cosa che per il momento non gli è riuscita, ma occorrerà una pronta reazione, per evitare che la sua avventura milanista si concluda in maniera inopinatamente rapida. Sabato c’è già un incrocio delicatissimo con la Lazio, un altro passo falso potrebbe già aprire la crisi a livello definitivo durante la pausa. E per prendere il posto del tecnico lusitano, potrebbe esserci la candidatura dell’ex biancoceleste Maurizio Sarri.
Milan, Sarri per il dopo Fonseca: “E’ il candidato migliore”
L’allenatore toscano è già stato accostato ripetutamente, in passato, al Diavolo. Un nome che ritorna ancora una volta in auge, il matrimonio questa volta potrebbe concretizzarsi per davvero.
Di lui ha parlato, sul suo profilo ‘X’, il direttore di ‘Telelombardia’, Fabio Ravezzani. Pur evidenziando non poche perplessità relativamente al suo nome: “Se il Milan dovesse cambiare allenatore, oggi il candidato migliore sarebbe Sarri – ha spiegato – Mi costa dirlo, dato che lo reputo un personaggio pessimo per le sue dichiarazioni in conferenza stampa e per il suo mettere le mani avanti”.
C’è anche un’altra perplessità, però, sollevata da Ravezzani ed è legata alla policy aziendale del Milan. “Il punto è lo stipendio: spenderebbero 4 milioni di ingaggio per lui?“, ha aggiunto. Scenari cui, per il momento, il popolo milanista vorrebbe evitare di pensare, auspicando una pronta risalita, ma la strada non si annuncia semplice.