Non c’è pace per Jannik Sinner, la tempesta non accenna a placarsi: riecco Kyrgios, ma stavolta c’entra anche Alcaraz.
Il tribunale indipendente si è espresso e ha già emesso la sua sentenza, ma non è bastato. Tanto è vero che non sembra esserci ancora pace per Jannik Sinner, che dal giorno della verità è, inevitabilmente, sulla bocca di tutti. Qualcuno, fidandosi ciecamente delle indagini dell’Itia e del parere espresso dalla commissione medica, non ha mai dubitato della sua innocenza. Altri, però, sì. Non tutti sono convinti che la contaminazione da Clostebol sia stata involontaria come pare sia stato appurato, insomma.
Uno dei primi ad essersi scagliato contro il numero 1 del mondo è stato il tennista australiano Nick Kyrgios, fermo ai box da quasi due anni per via di un problema molto serio al ginocchio che lo ha costretto ad andare sotto i ferri. Il finalista di Wimbledon 2022 non ha lasciato all’azzurro il beneficio del dubbio: lo ha condannato, bensì, senza alcuna pietà, definendo questo caso “ridicolo” ed invocando la squalifica per il numero 1 del mondo. Un verdetto che, manco a dirlo, ha scatenato l’ira di buona parte del popolo del tennis, non fosse altro per i toni troppo coloriti da lui utilizzati.
Non è stato il solo, ad ogni modo, ad essersi espresso in merito all’affaire Sinner. Se Matteo Berrettini si è detto assolutamente certo dell’innocenza del suo connazionale, Carlos Alcaraz è stato più diplomatico. Non lo ha difeso, ma non lo ha neppure accusato, come ha fatto invece il collega Kyrgios. Ciò nonostante, quello che ha detto non è piaciuto fino in fondo ai tifosi azzurri, che avevano idealizzato il rapporto tra Carlos e Jannik fino a convincersi che fossero amici per la pelle. Dimenticando che, prima di tutto, sono rivali.
Kyrgios spalleggia Alcaraz, non c’è pace per Sinner
Interpellato in merito al caso di presunto doping che ha avuto come protagonista Sinner, Alcaraz ha all’alluso all’eventualità che dietro tutto quello che è successo ci sia qualcosa “che molte persone non sanno, me compreso”.
Ha aggiunto che c’è un motivo, del quale analogamente non saremmo a conoscenza, se non è stata comminata alcuna squalifica per il numero 1 del mondo, salvo poi chiudere il discorso con una frase che può essere interpretata nei modi più svariati: “Credo nello sport pulito”. Non si è espresso apertamente, insomma, sull’innocenza o meno di Jannik. Ha preferito mantenersi sul vago e soffermarsi, piuttosto che sul suo rivale, sull’infortunio rimediato durante l’allenamento pre-Us Open.
Le sue parole, dicevamo, non hanno convinto proprio tutti. Molti tifosi italiani hanno ammesso che si sarebbero aspettati maggiore empatia da Alcaraz, ma tant’è. Kyrgios, almeno lui, si è detto invece soddisfatto delle dichiarazioni di Carlitos. “Ecco qui. Campione”: così Nick ha commentato sui social la notizia che riportava le frasi dette in conferenza stampa, esprimendo senza mezzi termini il suo consenso.