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Berrettini lo ha ammesso pubblicamente, la rivelazione ha sorpreso tutti

Ad ormai poche ora dal via dell’attesissimo Us Open, Matteo Berrettini si è confessato ai microfoni del podcast di Andy Roddick

C’è stato un momento, anzi forse un vero e proprio periodo, in cui i tifosi hanno pensato non potesse farcela. Settimane in cui lo stesso protagonista si era interrogato sulle sue motivazioni e sulla sua capacità di rientrare in pista non tanto per onor di firma, quanto con concrete possibilità di vittoria. E di risalire quella maledetta classifica in cui era precipitato, dopo 194 giorni di stop forzato, addirittura in 154esima posizione.

Matteo Berrettini, arriva la confessione inaspettata – Milanlive.it

Proprio lui, prima finalista italiano di sempre nel mitico tempio di Wimbledon, ex numero 6 del mondo, è stato costretto a ricominciare da tornei minori pur di scalare il ranking. A suon di wild card e grazie anche al salvagente del ranking protetto – utilizzato con parsimonia per i tornei più prestigiosi – Matteo Berrettini ha iniziato la sua rincorsa.

Fatta di vittorie e prestazioni, ma ancora costellata da bruschi stop. Da piccoli malanni. Da quell’ansia che lo attanaglia dal 2023, annus horribilis nell’onorevolissima carriera del 28enne romano.

Dopo aver accarezzato il sogno di anticipare a fine agosto il suo obiettivo stagionale dichiarato – rientrare tra i Top 30 – l’ex allievo di Vincenzo Santopadre ha fallito quella che sarebbe stata una straordinaria rimonta perdendo al primo turno di Cincinnati contro il redivivo Holger Rune, futuro semifinalista in Ohio. Raggiungendo, attraverso la combinazione di altri risultati dei suoi rivali, i quarti di finale sul cemento statunitense, ‘The Hammer‘ si sarebbe forse presentato a New York con lo status di testa di serie.

La favola non si è compiuta: Matteo affronterà Flushing Meadows da numero 44 del ranking, ma con la stessa voglia di stupire già mostrata nei vittoriosi tornei di Marrakech, Gstaad e Kitzbuhel: le sue perle del 2024.

Berrettini esce allo scoperto: “Mi mettevo troppa pressione addosso”

Intervenuto nel seguitissimo podcast dell’ex campione americano Andy Roddick, il 28enne azzurro si è lasciato andare a considerazioni sul suo percorso agonistico e sulle ansie che lo hanno attanagliato. Già il poterne parlare con leggerezza come ha fatto, dimostra la grande maturità raggiunta da colui che, ben prima di Jannik Sinner, tenne incollati davanti alla Tv migliaia e migliaia di sportivi italiani.

Matteo Berrettini a cuore aperto sulle sue paure (LaPresse) – Milanlive.it

Mi sono fatto male tante volte anche da piccolo ma mi sono sempre considerato uno bravo a rientrare. Lo consideravo un po’ il mio superpotere. Spesso mi sono infortunato nei momenti in cui ero al top. Mi sono operato alla mano nel 2022 quando ero al best ranking. Sono tornato, ho vinto per la seconda volta il Queen’s e sono andato a Wimbledon. Il giorno dopo avevo il Covid. L’anno prima mi ero qualificato a Torino e mi sono infortunato agli addominali. Nel tennis è importante esserci e giocare con continuità“, ha ammesso Berrettini a ‘Served with Andy Roddick’.

Mi mettevo addosso molta pressione perché non volevo perdere posizioni in classifica. Ma le cose non andavano bene e a un certo punto ho sentito il bisogno di staccare, di alleggerirmi, ritrovare la gioia per il tennis. E ora sono tornato“, ha chiosato Matteo.

Scritto da
Alessio Cherubini