Dopo averlo applaudito per l’impresa della vita compiuta a Parigi 2024, ci si interroga sulla carriera del grande fuoriclasse
Lo aveva detto. Aveva promesso che avrebbe dato tutto se stesso per portare al suo Paese l’agognato titolo olimpico. Quello che era sempre mancato. Quello che ci si aspettava da lui magari prima che arrivasse a provarci alla veneranda età di 37 anni. Dopo aver fallito la missione nelle altre occasioni, raccogliendo solo un ‘misero’ – per lui, numero uno del mondo per più di 10 anni – bronzo a Pechino 2008, Novak Djokovic ce l’ha fatta.
Dando fondo alle ultime energie rimaste, superando ostacoli inimmaginabili per chiunque – non ultimo il suo avversario in finale, Carlos Alcaraz, che lo aveva dominato a Wimbledon pochi giorni prima – il fuoriclasse serbo ha coronato il suo sogno. Si è laureato campione olimpico vincendo così l’unico trofeo che mai aveva alzato al cielo in una carriera senza pari.
Del resto, parlano le cifre. Il nativo di Belgrado è il primatista All-Time come numero di Major, Masters 1000 e ATP FInals vinti in carriera. Nonché numero uno del mondo per il maggior numero di settimane, ben 428. Insomma, parliamo di uno che, considerando anche le 37 primavere sulle spalle e la già più volte dichiarata volontà di passare più tempo con la sua adorata famiglia, potrebbe ora decidere di dire ‘basta‘. Di appendere la racchetta al chiodo.
Bisogna però fare i conti con la sua motivazione smisurata. Un qualcosa che potrebbe portarlo a fissare un altro obiettivo prestigioso prima di chiudere da leggenda eterna.
Intervenuta ai microfoni di ESPN per parlare di ciò che potrebbero riservare i prossimi mesi (o anni?) al campione serbo, Chris Evert si è resa protagonista di una teoria che, considerando la sua esperienza in merito, potrebbe essere tutt’altro che peregrina.
Colei che fu protagonista di una delle rivalità più entusiasmanti della storia del tennis femminile e non solo – epiche le sue battaglie contro Martina Navratilova – ha detto la sua sul possibile ritiro del tennista.
“Penso che sia stata una favola per lui vincere le Olimpiadi, dopo quello che è successo con l’intervento chirurgico, con Alcaraz che sembra aver iniziato a prendere il sopravvento e a tornare al suo livello come ha fatto a Wimbledon“, ha esordito Evert.
“Se vincesse il 25esimo Slam, credo che smetterebbe di giocare. Romperebbe il legame con Margaret Court, che ha vinto le Olimpiadi. Sarebbe epico se ci riuscisse, ma è una persona molto motivata, più di chiunque altro abbia visto. Ha avuto molti alti e bassi nella sua vita, nel suo matrimonio, nelle sue relazioni personali, ma ha risolto tutto con la motivazione e con la sua capacità di grande comunicatore”, ha aggiunto.
“Penso che sarebbe una cosa erculea se vincesse gli Us Open raggiungendo i 25 Slam. Dovrebbe sicuramente essere considerato a quel punto il più grande giocatore maschile di tutti i tempi”, ha concluso la quasi 70enne ex campionessa.