Non si placano le polemiche attorno a Jannik Sinner: altri problemi in vista, le ultime notizie preoccupano i tifosi
Se c’è una cosa che abbiamo imparato di Jannik Sinner è che pochi tennisti come lui riescono a calamitare problemi e polemiche, nonostante un atteggiamento sempre corretto e limpido in campo e fuori. Dalla bufera olimpica all’ansia per le condizioni della sua anca, nelle ultime settimane il numero uno al mondo non si è fatto mancare nulla.
Nemmeno una clamorosa sanzione legata al doping. Una vicenda nata e morta nel giro di poche ore, ma che ha fatto partire un vero e proprio processo mediatico contro l’azzurro. Al momento il tennista di San Candido se l’è cavata con una sanzione di 400 punti in classifica e del monte premi in denaro conquistato durante lo scorso Masters 1000 di Indian Wells, il torneo incriminato per la positività alla sostanza Clostebol, uno steroide anabolizzante utilizzato, stando alla ricostruzione diffusa, non dallo stesso Sinner quanto da un membro del suo staff.
Un danno tutto sommato poco rilevante, considerato che Jannik era già a conoscenza della situazione e che anche in classifica non ha subito contraccolpi importanti, rimanendo saldamente al comando. Resta però più di un’ombra sull’intera vicenda. Una storia che ha spaccato in due il mondo del tennis e che proprio per questo potrebbe continuare ancora nelle prossime settimane, soprattutto se qualcuno dovesse decidere di fare ricorso. Ipotesi, al momento, tutt’altro che remota.
Le indagini sulla vicenda hanno portato a una ricostruzione più che realistica dell’intero fatto. Il fisioterapista di Sinner avrebbe acquistato un farmaco contenente Clostebol, disponibile in qualunque farmacia italiana, per curare un taglio al dito, e lo avrebbe fatto all’insaputa dello stesso giocatore.
Successivamente, arrivando a contatto con Jannik, lo avrebbe contaminato con una leggerissima, infinitesimale dose della sostanza proibita, rendendolo positivo al test antidoping. Ma secondo il Tribunale, stando così le cose, è chiaro che Sinner in questa storia non abbia alcuna reale colpa.
Proprio per questo motivo il numero uno al mondo ha evitato la squalifica. Almeno fino a questo momento. Il problema è che almeno fino al 6 settembre la WADA e la NADO, le associazioni internazionale e italiana che si occupano della lotta al doping nello sport, potrebbero avanzare ricorso.
Il rischio per l’azzurro è che possa quindi venire travolto da una nuova polemica e da un nuovo caso giudiziario nel bel mezzo degli US Open. Al momento di avvisaglie in tal senso comunque non se ne hanno, anche perché, al di là di qualche attacco frontale arrivato al numero uno al mondo, gran parte degli addetti ai lavori sembra credere alla ricostruzione dei fatti. In un caso del genere gli interessi sono però tanti e tali da costringere a mantenere alta la guardia. Almeno fino a quel fatidico 6 settembre.