Mentre il suo rivale Jannik Sinner trionfa per l’ennesimo titolo stagionale, Carlos Alcaraz fa i conti con le conseguenze del suo gesto
E dire che, subito dopo Wimbledon, erano quasi tutti concordi nell’affermare che, considerando lo stato di forma e la straordinaria doppietta Parigi-Londra messa a segno dal fenomeno spagnolo, Carlitos Alcaraz fosse una spanna sopra gli altri. Anche sopra il nostro Jannik Sinner, che in ogni caso aveva mantenuto lo scettro di numero uno del mondo nonostante le imprese dell’amico-rivale sulla terra e sull’erba.
Poi ci sono state le Olimpiadi dove, al netto di una pur onorevole medaglia d’argento, il 21enne di El Palmar ha ceduto alla maggior voglia di vincere di Novak Djokoivc. Poi c’è stato il torneo di Cincinnati, potenziale occasione d’oro, per l’iberico, di scavalcare l’azzurro in testa alla Race 2024.
Un’eventualità che sarebbe divenuta reale se l’erede designato di Rafa Nadal avesse vinto in Ohio con contestuale eliminazione prima della finale dell’altoatesino. Niente di tutto questo. La kermesse americana si è trasformata in un clamoroso boomerang per l’enfant prodige. E non solo per la cocente e precoce eliminazione patita per mano del veterano Gael Monfils. E neppure per la futura vittoria del torneo da parte di un Sinner in un’inedita versione guerriera.
C’è stato infatti un episodio, un gesto, nel match di Alcaraz contro il francese, che ha provocato un vespaio di polemiche che sembra non attenuarsi ancora.
Alcaraz perde le staffe, Moutet mette il dito nella piaga
Ci sono tennisti – leggi Nick Kyrgios, Andrey Rublev, ma anche il Djokovic in versione giovane – che hanno purtroppo abituato il pubblico a frequenti scatti d’ira in campo. La maggior parte delle volte la ‘vittima’ preferita è proprio la loro racchetta, sebbene non siano mancate aspre polemiche anche contro giudici di linea e arbitri.
Lui, Carlos Alcaraz, mai era nemmeno lontanamente scivolato in comportamenti deprecabili o fuori luogo sul terreno di gioco. Ispirandosi ad un vero e proprio signore del tennis come Rafa Nadal, il giovane campione si è sempre contraddistinto per il suo sorriso. Che spesso sfoggia anche dopo una sconfitta, come accaduto anche alle Olimpiadi.
Poi, a Cincinnati, tutti increduli: lo spagnolo, dopo il punto che ha regalato a Monfils il game del 3-1 nel terzo set, ha scagliato violentemente a terra la racchetta, distruggendo l’amato strumento del mestiere. Scusatosi il giorno dopo attraverso un sincero e accalorato post su X, l’iberico ha poi subìto le frecciatine di qualche addetto ai lavori e di un collega. Uno che, per restare in tema, si è spesso contraddistinto per attacchi di rabbia e frustrazione sul rettangolo di gioco.
When I do it I’ve got “mental issue” 😂 https://t.co/b3t2lgolTg
— Corentin Moutet (@moutet99) August 16, 2024
Questo il post su X di Corentin Moutet, che non ha resistito ad un commento sul caso della settimana. “Quando lo faccio io ho un ‘problema mentale‘” è ila didascalia d’accompagno al video di Alcaraz che disintegra la sua Babolat. Il francese ha poi aggiunto altre doverose considerazioni: “Non giudico Carlos qui, ovviamente. È già una leggenda e si comporta in modo incredibile. Mi sto prendendo gioco di come la reazione del commentatore possa essere diversa per lo stesso gesto“, ha concluso.