Intervista con Carlos Passerini, giornalista del Corriere della Sera, per fare il punto della situazione in Casa Milan
Falsa partenza del Milan. La squadra di Paulo Fonseca non è andata oltre il pareggio contro il Torino. Un pareggio arrivato in rimonta e nei minuti finali che non può soddisfare in pieno il mondo rossonero. Contro il Parma bisognerà cambiare tanto. Molte scelte di formazione, infatti, non hanno convinto.
Per fare il punto della situazione in casa Milan, MilanLive.it ha intervistato Carlos Passerini. Con il giornalista del Corriere della Sera si è parlato della partita, ma anche delle possibili mosse di mercato in questi ultimi giorni.
Milan, dal campo al calciomercato: l’intervista a Carlos Passerini
Ti faccio la stessa domanda che ho posto a Tomori in conferenza stampa: bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto dopo il pareggio contro il Torino?
“Relativamente alla partita, direi che è vuoto per trequarti. Il debutto è negativo e si salva solo il fatto che sia stata evitata la sconfitta. Ho visto però un grande esordio di Morata, poi per il resto è stato un Milan che ha fatto un passo indietro, forse anche due, rispetto al pre-campionato, che come sempre ho detto e scritto non fa testo”.
Ti sei chiesto il perché delle scelte di formazione di Fonseca? Alexis Saelemaekers terzino come te lo spieghi?
“Sono state scelte controproducenti. Fonseca ci ha messo certamente del suo. Ha sbagliato anche a mettere Jovic come centravanti da solo. Bastava vedere qualche partita dello scorso anno per sapere che il serbo deve giocare con un attaccante strutturato vicino per rendere, se no è inutile. Non mi è piaciuto il centrocampo formato da Loftus-Cheek e Bennacer. Va detto, però, che alcune di queste scelte erano obbligate, quindi mi aspetto già dalla prossima partita un Milan diverso negli interpreti e spero anche nello spirito. L’apertura di credito fatta alla vigilia resta: il debutto è stato negativo, ma credo che questa squadra possa andare lontano. Serve, però, una reazione già a Parma per non complicare ulteriormente il tutto. Siamo ad agosto e chiaramente tutti i giudizi sono parziali”.
Chi non ha visto molte differenze con il Milan di Stefano Pioli si sbaglia così tanto?
“Il Milan di sabato scorso somigliava in tante cose al peggior Milan di Pioli, specialmente in difesa. Così come quello dello scorso anno non ha avuto problemi in attacco, tanto da evitare la sconfitta. Ma dietro, tutta la fase difensiva è stato un problema. La campagna acquisti dei rossoneri, però, mi piace molto perché ha risolto quasi tutti i problemi strutturali di questa squadra. Però gli acquisti non c’erano, perché sono arrivati un po’ troppo a ridosso dell’inizio del campionato. Con i quattro colpi dal primo minuto – speriamo il prima possibile per i rossoneri-, mi aspetto di vedere il nuovo Milan”.
Bisogna aspettarsi altri colpi in entrata dopo l’arrivo di Fofana?
“Non mi aspetto altri colpi, anche se si sta provando a prendere Kone. Mi sembra chiara, però, la situazione: se non si sfoltisce a centrocampo lui non arriva. Lo scenario è dunque delineato: servono due/tre addii. Adli e Pobega probabilmente se ne andranno, è un po’ più complessa, invece, la situazione legata a Bennacer. Per l’algerino, il Milan punta ad incassare parecchio e di conseguenza la vedo un po’ più bloccata la sua uscita. Per me il club rossoneri, i quattro colpi di cui aveva bisogno li ha fatti, ma se mi chiedete personalmente come la penso, il voto del mercato è estremamente positivo”.
“Forse quello che potrebbe servire in più, è un vice Morata, perché Jovic ha dimostrato di non essere una prima punta. Okafor secondo me è un attaccante esterno e in attesa di Camarda, uno alla Abraham farebbe comodo. A me piace l’idea del Milan di non riempire troppo il reparto offensivo, in modo da non tappare tutti gli spazi ad un ingresso cauto e graduato del giovane giocatore, che cresce solo se gioca; mi piace l’idea di potergli lasciare un po’ di spazio. Il rischio di una Morata dipendenza, però, un po’ si intravede e proprio per questo una punta un po’ più strutturata potrebbe far comodo. Allo stesso modo in difesa viste le difficoltà di Thiaw, io Kalulu non lo venderei. Un centrale in più dopo aver visto giocare Theo stopper, lo terrei”.
Quale sarà il futuro di Kalulu?
“Ci sarebbe anche l’Atalanta che ci sta facendo un pensiero. A me Kalulu piace, ma delle gestioni sbagliate del suo ruolo gli hanno fatto perdere un po’ la bussola. Fu uno dei protagonisti dello Scudetto, io ci penserei molto approfonditamente prima di cederlo in prestito per quattro soldi e ripeto che Thiaw non mi offre garanzie. Ricordiamo poi che si gioca tra le 50-60 partite e si fa presto ad andare in emergenza soprattutto con i difensori centrali”.
Che idea ti sei fatto sul futuro Chiesa?
“Non mi sembra un giocatore da piano Milan per questa estate. Potrebbe essere che i rossoneri si iscrivano alla sua corsa il prossimo anno, quando andrà in scadenza. Onestamente adesso lo vedo poco, perché lo vedo chiuso per le posizioni che occupa. Il Milan è coperto sulle fasce. A me piace Chiesa, poi è italiano che non dispiace, però non mi sembra il profilo di cui il Diavolo ha bisogno”.
Che voto dai ad Ibrahimovic dirigente?
“Gli do un voto estremamente positivo. Gli do 7,5, è un voto alto che lascia un margine di miglioramento. Mi ha sorpreso tanto, lo vedo dentro al progetto Milan. Ci sta mettendo la faccia e la testa. Mi sta piacendo, è una delle cose di cui il Milan aveva bisogno. Si sta vedendo la sua mano sul mercato e anche sulla gestione quotidiana della vita del club. Il Milan ha finalmente un Ibrahimvoic anche fuori dal campo come era nei piani di Cardinale che ci aveva visto lungo nel volerlo nel suo team. E’ l’inizio, deve dunque crescere, ma la sua prima estate da uomo Milan mi sta piacendo tanto”.