Semplice spettatore della lotta olimpica tra Djokovic ed Alcaraz, ma anche del bronzo di Musetti, il campione azzurro ha parlato dal Canada
Lui prosegue per la sua strada, nel suo percorso. Un cammino programmato con meticolosa attenzione che, unito al talento e alla grande crescita sul campo, lo ha portato a diventare numero uno del ranking mondiale dopo un’emozionante rincorsa iniziata di fatto proprio in quello stesso torneo del Canada che lo vedrà tornare in campo tra poche ore.
Jannik Sinner ha vissuto come in un bolla, lontano da tutti – anche dalle inevitabili polemiche seguite alla sua decisione di rinunciare ai Giochi Olimpici – l’appassionante settimana sull’impianto parigino del Roland Garros.
Mentre il mondo intero si emozionava nel vedere il cuore del vecchio leone Novak Djokovic prevalere sulla freschezza della gioventù incarnata da Carlos Alcaraz, lui si stava allenando sul cemento nordamericano per continuare ad essere il migliore. E per farlo bisogna vincere, a maggior ragione in quelle competizioni in cui ci sono da difendere tanti punti in ottica ranking.
Ecco che allora il Masters 1000 di Montreal – primo grande torneo messo in bacheca dall’altoatesino giusto un anno fa – rappresenta la giusta occasione per tornare a far parlare di sé per le gesta in campo. E per una vittoria che, se arrivasse ancora, lo metterebbe ancor più al riparo dalle possibili insidie portate dai suoi immediati inseguitori in classifica, peraltro assenti nelle gare della città canadese.
Direttamente da Oltreoceano, il campione di San Candido ha fatto sentire la sua voce. Ha parlato della sua dolorosa rinuncia ai Giochi, delle immediate prospettive di successo della seconda parte di stagione. E ovviamente della grande impresa del collega di Carrara, capace di riportare in Italia un bronzo olimpico nel tennis maschile a 100 anni esatti di distanza dall’ultima volta.
“La rinuncia a Parigi mi ha spezzato il cuore, era uno degli obiettivi stagionali. Ma devo accettare che sia andata così. La tonsillite è stata difficile, ho preso antibiotici per quasi una settimana e non ho toccato la racchetta per giorni“, ha esordito Jannik.
“Ora sto molto meglio e sono felice di essere qui, sto preparando tutto nel migliore dei modi per continuare a essere costanti così come lo siamo stati per tutto l’anno. La mia crescita? Non mi aspettavo di arrivare in alto così presto, ma non ci si deve fermare mai. Conta stare bene e lavorare bene col team”, ha proseguito.
Alla fine, ma solo dopo, ecco arrivare le felicitazioni per la medaglia olimpica ottenuta da Musetti: “In Italia sono tutti felici, me compreso. E io sono felice per lui. Non sono riuscito a vedere la partita perché mi stavo allenando ma recupererò“, ha poi chiosato il leader del ranking mondiale.