Il campione britannico ha appeso ufficialmente la racchetta al chiodo dopo l’eliminazione nel doppio olimpico
1 agosto 2024. Una data che difficilmente gli appassionati di tennis potranno mai dimenticare. È il giorno che coincide con l’ultima partita da professionista di un campione simbolo di resilienza, di lotta, di amore per il gioco, come forse se ne sono visti pochi.
Dopo una carriera costellata di successi – e Dio solo sa quanto avrebbe potuto vincere, il nativo di Glasgow, se solo non fosse nato nella stessa epoca dei tre mostri sacri che hanno dominato la scena negli ultimi 20 anni – ma anche di tanti dolorosi infortuni, Andy Murray ha detto ‘basta‘.
Troppo forte il dolore, troppo provato il fisico, per poter pensare di continuare a giocare ad alti livelli. E sì che lo scozzese non può certo dire di non averci provato, a rientrare nel novero dei migliori del momento. Anche a 37 anni, anche con una protesi all’anca che lo accompagna dal 2019, anche dopo l’operazione alla schiena a cui si è sottoposto subito dopo Wimbledon per liberarsi di una cisti le cui dimensioni avevano quasi deformato il fisico dell’atleta.
Murray dopo il ritiro: parole inaspettate
Già tre volte campione Slam, bicampione (primo ed unico nella storia a farlo per due edizioni consecutive) olimpico a Londra 2012 e a Rio 2016, Sir Andy Murray ha continuato a provarci per puro spirito agonistico. Dopo aver dato forfait per il tabellone di singolare a Wimbledon, il torneo ovviamente a lui più caro, l’ex numero uno del mondo lo aveva detto: “Se riesco a partecipare ai Giochi, le Olimpiadi saranno il mio ultimo torneo“.
Detto fatto. È arrivato il ritiro ufficiale. Un momento condito da un incredibile vortice di emozioni che ha coinvolto l’atleta e il pubblico sugli spalti. La parola ‘fine‘ è stata messa dagli americani Tommy Paul e Taylor Fritz, che hanno sconfitto nettamente la coppia formata dallo stesso Murray e dal connazionale Daniel Evans nel match di quarti di finale a Parigi 2024.
“Sono orgoglioso della mia carriera, dei miei risultati e di ciò che ho fatto nello sport”, ha dichiarato a caldo Murray ai microfoni di Eurosport. “Ovviamente sono emozionato perché è stata l’ultima volta che ho giocato una partita ufficiale, ma sono sinceramente felice in questo momento. Sono contento di come è finita“, ha poi aggiunto. Ma il bello sarebbe ancora dovuto arrivare.
Poche ore dopo la meritata standing ovation che il pubblico parigino gli ha riservato, Andy ha deciso di aprire la sua pagina X. Oltre ad aver già cambiato la dicitura, nelle sue bio personali, da ‘Io gioco a tennis‘ a ‘Io giocavo a tennis‘, il campione ha postato una frase che ha suscitato una grande curiosità.
Never even liked tennis anyway.
— Andy Murray (@andy_murray) August 1, 2024
“Comunque il tennis non mi è mai piaciuto“. Questo lo status riportato dal campione in un momento che alcuni hanno definito emblematico di un certo tipo di humour britannico che sicuramente fa parte del bagaglio educativo dell’ex tennista.
Altri ci hanno però maliziosamente visto un piccolo ma significativo riferimento all’ingombrante figura di mamma Judy. Colei che per anni avrebbe quasi ossessionato il figlio nello spronarlo a diventare un campione. Incarnando così lo stesso ruolo che in passato – tutto è certificato dalle rispettive biografie – hanno avuto i padri di Steffi Graf ed Andre Agassi...