I due grandi protagonisti, di ieri e di oggi, del tennis moderno giocheranno in doppio a Parigi: l’emozione non può che essere elevata
Carlos Alcaraz ad appena 21 anni si appresta a giocare le sue prime Olimpiadi, un appuntamento sempre pieno di emozioni vista la sua importanza a livello globale. A rappresentare assieme a lui i colori della Spagna, una delle favorite per quanto riguarda il tennis, ci sarà anche Rafa Nadal. Passato e presente si incontreranno in quel di Parigi.
Due generazioni di campioni nonché due abili tennisti che sin dalla giovanissima età hanno avuto la forza di scrivere pagine illustri di questo sport. Nadal e Alcaraz non sono sovrapponibili, sono diversi e orgogliosi nel loro modo di essere e di fare, ma in un certo senso sono compatibili per giocare in doppio. Si prospettano scintille e giocate pazzesche sulla terra rossa (la medesima del Roland Garros, torneo che entrambi hanno vinto).
Non possono non essere emozionati entrambi alla prima conferenza stampa, organizzata dal Comitato Olimpico Spagnolo, accanto a tutti gli altri membri del team di tennis. Tuttavia, a prendersi la scena sono gli sguardi pieni di commozione di Carlos Alcaraz, che si appresta a vivere un vero e proprio sogno: quello di giocare al fianco del suo idolo di sempre su una terra che adora e in un contesto come le Olimpiadi. Ci sono insomma tutti i presupposti per scrivere un’altra pagina di storia.
Non bisogna dimenticare però le difficoltà che ci saranno: Alcaraz non ha molta esperienza in doppio, è un fenomeno quando è da solo perché con il suo grande atletismo è in grado di muoversi ovunque. Con un Nadal al suo fianco giocherà in modo completamente diverso, lo stesso classe 2003 lo sottolinea in conferenza stampa.
Così il 21enne a pochi giorni dall’esordio: “Giocare con Rafa è un sogno, non c’è modo migliore di debuttare alle Olimpiadi. Ma non si vincono medaglie solo grazie al nome“. Alcaraz è consapevole di essere il favorito con Nadal al suo fianco, ma al contempo è giustamente convinto che il lavoro da fare è tanto e gli avversari non staranno con le mani in mano a osservare. Nadal nel suo intervento ha invece sottolineato l’importanza della competizione, da lui vinta nel 2008, a Pechino. “Essere qui mi ringiovanisce, per esserci ho dovuto superare molti momenti complicati”.