Intervista a Daniele Trecca, giornalista esperto di Roma e di calcio sudamericano. Da Abraham ad Emerson Royal: il punto della situazione
E’ un momento caldo per il calciomercato del Milan, che può mettere le mani su diversi obiettivi. Dopo il colpo Alvaro Morata è il tempo di Pavlovic e Fofana. I giorni che verranno saranno quelli della svolta per il difensore del Salisburgo e per il centrocampista del Monaco.
Ma il mercato rossonero potrebbe prevedere altri colpi, come Tammy Abraham per l’attacco. Oggi il giallorosso è dietro rispetto a Fullkrug ma è un’idea da tener vive soprattutto se il club capitolino dovesse aprire a qualche contropartita tecnica. Per fare il punto della situazione sul possibile affare e per parlare anche di Fonseca e dei diversi brasiliani, accostati al Milan in questi giorni, MilanLive.it ha intervistato in esclusiva Daniele Trecca, esperto di calcio sudamericano, oltre chiaramente di Roma.
Inizio chiedendoti di Paulo Fonseca. Che allenatore è stato alla Roma? Pensi possa essere un allenatore da Scudetto?
“L’avventura di Paulo Fonseca alla Roma è stata caratterizzata da diversi alti e bassi. Il punto più basso credo lo abbiamo toccato con il clamoroso errore sul sesto cambio in Coppa Italia, che poi costò il match perso a tavolino. Da lì ha perso credibilità in seno alla tifoseria che fino a quel momento non lo aveva del tutto abbandonato. Lui nonostante ciò continua a mantenere un ottimo ricordo di Roma, anche perché non si è lasciato male con la proprietà americana e il suo ricordo è positivo. Sento molti dubbi sulla sua personalità. Attenzione a sottovalutarla perché qui a Roma nell’ultimo periodo della sua avventura entrò in conflitto con Dzeko, che era il capitano e forse l’unico campione che la squadra aveva in rosa. Andò di fatto testa a testa con il bosniaco e riuscì a vincere tra virgolette la battaglia, tanto che Dzeko perse la fascia di capitano. In campo Fonseca sembra accomodante, anche perché non trascende se non in rarissimi casi, però, è uno che con la squadra si sa fare sentire e ha tenuto testa, come detto, ad un campione come Dzeko”.
Il Milan è interessato ad Abraham. Pensi sia una trattativa che possa davvero decollare? I rossoneri vorrebbero inserire una contropartita tecnica. Qualcuno potrebbe interessare alla Roma?
“Abraham è sul mercato. È un calciatore che nonostante sia reduce da un lungo infortunio piace a diverse squadre inglesi, che tuttavia non hanno ancora presentato offerte ufficiali per lui. Di sicuro al Milan piace Abraham e soprattutto a lui piace il Milan anche perché lì ci sono diversi suoi ex compagni. È una trattativa che può decollare qualora i rossoneri assecondassero le richieste della Roma che sono di almeno 22-25 milioni di euro. Sono stati offerti diversi calciatori per diminuire la parte cash, come Jovic, Saelemaekers e Okafor… io credo che quello che dispiaccia meno dalle parti di Trigoria è il belga. Però c’è un nome che farebbe cadere senza timore di smentita le titubanze giallorosse nell’imbastire un eventuale scambio con i rossoneri ed è quello di Yunus Musah che è proprio quel tipo di centrocampista che la Roma sta cercando, dinamico che sia capace di svolgere più ruoli in campo. È l’elemento che farebbe comodo alla Roma. Potrebbe interessare anche Kalulu, viste le sue caratteristiche tecniche, ma ad oggi i nomi proposti non convincono al 100% i giallorossi. Anche perché con il ricavato della cessione di Abraham, il club capitolino spera di chiudere il nuovo centravanti e un attaccante esterno”.
I tifosi rossoneri non vorrebbe Emerson Royal. Qual è il tuo parere sul brasiliano?
“Emerson Royal è uno strano caso. Ha avuto pochi picchi in carriera da quando ha lasciato la Spagna. Sicuramente è un calciatore che non ha rispecchiato a pieno le aspettative degli addetti ai lavori, che si aspettavano una crescita più continua e decisiva. Se allenato bene, secondo me, può dire la sua, ma io lo vedo più esterno come quinto che a quattro. Il dubbio che ho io come i tifosi del Milan è che ad oggi il calciatore non vale una spesa da 20-22 milioni che è quello che ha chiesto il Tottenham inizialmente. Ma ribadisco, lo vedo più adatto con una difesa a tre dietro e Fonseca penso che giocherà a quattro. Sarebbe meglio virare su altri obiettivi”.
Restando sul mondo sudamericano. Il Milan è interessato ad André Trindade del Fluminense e Richard Rios del Palmeiras. Ci puoi aiutare a capire che giocatori sono?
“André Trindade e Richard Rios sono due giocatori molto diversi tra di loro. Il primo è un centrocampista posizionale, che sa giocare molto bene davanti la difesa, sa sia rompere che impostare in maniera geometrica, quasi all’europea. È un giocatore interessante ed è stato sicuramente uno dei protagonisti della splendida cavalcata della Fluminense che li ha portati a vincere la Copa Libertadores. È un calciatore sul quale io scommetterei perché come ho già detto prima, è già europeo per mentalità e idee di gioco. Il problema è che il club carioca chiede almeno 30-35 milioni di euro ed è una cifra maggiormente alla portata degli inglesi. Non è un caso se sia tornato alla carica il Fulham, che sta cercando il sostituto di Palhinha andato al BayernMonaco. Le caratteristiche dei due sono molto simili”.
“Rios è diverso, è molto più tecnico. Viene dal futsal e lo si vede dal suo modo di giocare, dalla rapidità di movimento e di tocco, anche se è un calciatore al quale piace tenere palla. Credo che detenga il record di dribbling riusciti in Coppa America. È un ragazzo interessante, ha girovagato per il mondo, è andato pure in Messico. Sembrava potersi concludere la sua carriera dopo l’incidente al ginocchio. È così tornato al Flamengo senza però convincere, tanto da rescindere il contratto ed è ripartito dalla Serie B dove è stato notato dal Palmeiras, che decise di puntare su di lui per pochi spiccioli e ora rischia di fare una superplusvalenza visto che sul ragazzo oltre a Milan, Fiorentina e Roma ci sono diverse squadre di Premiercome Everton e Leicester, oltre a qualche squadra spagnola. Il Palmeiras spera così di incassare più di 30 milioni e magari una percentuale sulla futura rivendita. Rios è chiaramente diverso da Andrade e se ci fossero le risorse economiche li prenderei entrambi. Penso che sarebbero una coppia perfetta in un centrocampo a due, ma anche in un centrocampo a tre potrebbero giocare insieme, uno chiaramente farebbe il perno centrale, l’altro la mezzala”.