Questo difficilissimo faccia a faccia l’ha vinto Lorenzo Musetti: così il carrarino ha battuto il numero 1 del mondo Jannik Sinner.
Tutto si può dire, tranne che lo swing sull’erba non sia andato alla grande, per i tennisti azzurri. Jannik Sinner ha vinto l’Atp 500 di Halle e si è spinto, ai Championships, fino ai quarti di finale. Lorenzo Musetti ha disputato l’ultimo atto del magico torneo del Queen’s ed è arrivato in semifinale a Wimbledon. Ha fatto addirittura meglio Jasmine Paolini, che si è battuta come una leonessa per vincere lo Slam ma che, alla fine, non senza onore, si è arresa a Barbora Krejčíková.
Diciamo pure, insomma, che meglio di così proprio non poteva andare e che i nostri portacolori ci hanno regalato, in questa breve parentesi verde, un sacco di soddisfazioni. Soprattutto se si considera che la Paolini non aveva mai vinto una partita in Church Road e che nessuno avrebbe mai scommesso che Musetti potesse arrivare tanto in là nel Major che si gioca all’All England Club.
Le sorprese non sono mancate, dunque, tanto è vero che gli equilibri, ora che lo Slam britannico è archiviato, sono cambiati da così a così. A partire dal fatto che Lorenzo il magnifico, così come i tifosi amano chiamarlo, ha dimostrato di essersi “svegliato” e di poter essere molto più competitivo di quanto non sia apparso fino a questo momento. Lo hanno notato tutti, anche Omar Camporese, che in un’intervista a Fanpage si è detto entusiasta delle ultime performance del carrarino.
L’ex tennista di Bologna, vincitore di due titoli Atp, non ha fatto giri di parole e ha confessato sin da subito che il 22enne di Carrara è, ad oggi, il giocatore che gli piace più di tutti. Ne apprezza, in particolar modo, le caratteristiche tecniche, che sappiamo essere, in effetti, il cavallo di battaglia di Musetti.
Non ha potuto fare a meno, ad un certo punto, di paragonarlo a Sinner, che è “tutto forza e velocità” e che ha uno stile di gioco completamente diverso da quello di Musetti. Di Lorenzo ha esaltato, nello specifico, “i tanti tipi di rotazione che può dare alla palla”, i back, le palle corte e chi più ne ha più ne metta. Senza dimenticare il rovescio a una mano, naturalmente, vero asso nella manica di un tennista vecchio stile che fa sognare, coi suoi colpi “vintage”, i nostalgici del tennis che fu.
Camporese muove a Musetti un solo appunto: proprio perché tanto bravo a giocare gli consiglia, cioè, di “migliorare dal punto di vista mentale”. E se ci riuscisse allora sì, che non ci sarebbe più scampo per nessuno dinanzi a una così potente armata azzurra.