Intervista con Vincenzo Matrone. A MilanLive.it il giornalista ha parlato della scelta di puntare su Alvaro Morata, ma anche dei prossimi acquisti
Si è acceso il calciomercato del Milan, con l’acquisto di Alvaro Morata ormai davvero imminente. Ma i rossoneri non si fermeranno allo spagnolo. Così Zlatan Ibrahimovic, Giorgio Furlani e Geoffrey Moncada sono pronti a mettere a segno altri colpi.
Per parlare del centravanti spagnolo e fare il punto sul Milan che verrà con i possibili innesti di di Abraham, Pavlovic e Fofana, MilanLive.it ha contattato in esclusiva Vincenzo Matrone. Con il giornalista si è affrontato anche il tema legato al futuro di Theo Hernandez e Mike Maignan, che appaiono sempre più vicini al rinnovo. E’ arrivata, infine, una battuta su Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese dopo qualche mese di apprendistato si sta ritagliando un ruolo da protagonista, mettendoci la faccia, ma il suo modo di comunicare sta inevitabilmente facendo discutere.
Puoi dirci cosa ne pensi dell’acquisto di Alvaro Morata?
“Vestendo i panni del tifoso mi auguro che si inserisca negli schemi di Fonseca e che faccia una stagione memorabile. Io però posso parlare di Morata di quanto fatto fino ad oggi e in questi giorni si parla con frasi fatte come quella “Morata fa giocare bene la squadra”. Io questo termine non lo conosco anche perché quando era al Real Madrid, erano Ronaldo, Benzema e Modric che facevano giocare bene la squadra. La Juve, poi, non giocava certo bene grazie allo spagnolo. Se guardiamo, inoltre, agli ultimi campionati vediamo che lo ha vinto l’Inter e Lautaro ha segnato tantissimi gol, ma non so se ha fatto giocare bene la squadra. L’anno prima era toccato a Osimhen segnare e il discorso vale lo stesso per il Milan che ha vinto con i gol di Giroud e Ibra. Va detto poi che ha 31 anni e firma un contratto da quattro anni con possibilità di un quinto. Secondo me Morata è la migliore riserva al mondo in una grande squadra perché può ricoprire diversi ruoli ed è molto serio. Non posso dirti però che è l’attaccante da Milan perché se penso che il club rossonero debba lottare per lo Scudetto, Morata non giocherebbe titolare nell’Inter, nella Juve o nel Napoli”
Dopo Morata cosa serve al Milan per essere davvero competitivo per lo Scudetto?
“Al Milan serve un giocatore che mi piace tantissimo come Fofana. Quel calciatore davanti alla difesa essenziale. Poi serve un’altra prima punta e a me piace molto Abraham. Ha avuto un infortunio importante, ma se ci lavori può far bene avendo delle qualità. L’ideale sarebbe Osimhen (sorride, ndr.), ma non potendolo prendere… parlando di giocatori fattibili io farei questa scommessa. Va detto poi che fare la punta con Mourinho non è facile. Poi aggiungo che non capisco l’utilità di Jovic in questo Milan, che giocherà con un solo attaccante”.
Serve pure un difensore centrale. Perché Pavlovic e non Buongiorno?
“La risposta è semplice, perché Buongiorno costava tanto e perché se hai giocato tornei fino alle Alpi, anche se molto buoni, hai un valore eccessivo. Va detto inoltre che il Torino di Juric fa la fase difensiva con tanti giocatori e non è un caso se poi vendono ogni estate un difensore a 40-50 milioni, però nelle grandi squadre sei chiamato a fare l’uno contro uno. Non so davvero se sia giusto spendere quelle cifre. Il Milan ha bisogno di un centrale mancino, che all’occorrenza possa sostituire anche Theo Hernandez. Se con Pavlovic dovessi spendere sui 20 milioni avresti un giocatore con fisico e cattiveria calcistica superiore ad altri. Penso poi che Thiaw andrà via e vedo molto ma molto bene Kalulu sulla destra. Per me il Milan non deve cercare un terzino destro, con il francese che darebbe gli equilibri giusti, permettendo a Theo di sganciarsi in avanti”.
Che sensazioni hai sui rinnovi di Theo Hernandez e Mike Maignan?
“Nel calcio il denaro conta tanto, ma posso dirvi che molti calciatori vogliono sapere quale sia il progetto del Milan. Siamo in una squadra che vuole vincere? Questo è il segnale importante. Ma le nubi si sono tolte anche perché – va detto – le PEC da 80-90 milioni e 8 milioni di stipendio non sono arrivate a Casa Milan. Da una parte ci può essere l’amore per il Milan e il progetto, ma dall’altra – mettendo una punta di veleno – la mancanza di un’offerta alla Tonali. Questo chiaramente è un discorso che vale per tutti, da Barella a Bastoni e Kvara. Senza offerte tutti fanno i fenomeni”.
Hai dei consiglio da dare ad Ibrahimovic, anche a livello comunicativo?
“Ibra è bello così, deve restare con questo personaggio che si è creato. Deve dire più forte “Io sono Dio”, ma quando parla di Milan dovrebbe spiegare bene che questo è un momento di passaggio e che i tifosi devono avere pazienza. Non può garantire subito un Milan ad altissimo livello, anche se poi il campo può dirti cose diverse. I proclami di ‘andiamo a conquistare il mondo’ li avrei spostati per il futuro. Non è il momento, il Milan sta costruendo una squadra che in futuro punta a conquistare il mondo. Ibra ha sbagliato i tempi dei verbi, perché oggi non conquistiamo niente, ma un giorno sì. Io avrei detto così”.