L’intervista di MilanLive sulla situazione di Morata, obiettivo del Milan, e anche su altri nomi della Liga accostati al club.
Dopo mesi di rumors sulla possibilità che fosse Joshua Zirkzee il nuovo numero 9 rossonero, adesso è Alvaro Morata il candidato principale a raccogliere l’eredità di Olivier Giroud. I contatti sono avviati e bisogna attendere la fine dell’Europeo per capire se sarà effettivamente lui il colpo per l’attacco di Paulo Fonseca.
Il capitano della Spagna ha già esperienza in Serie A, avendo giocato per quattro stagioni nella Juventus, e può essere comprato pagando la clausola di risoluzione da 13 milioni di euro presente nel suo contratto con l’Atletico Madrid. Per parlare di Morata e non solo, MilanLive.it ha intervistato in esclusiva Filippo Ricci, giornalista corrispondente de La Gazzetta dello Sport in Spagna.
Alvaro Morata-Milan: l’intervista a Filippo Ricci
Qual è la situazione di Morata?
“La cosa certa è che gli piacerebbe venire in Italia, questo è il primo presupposto. Inizialmente aveva pensato alla Juventus, perché ci è già stato e ha ottimi ricordi di Torino, però ora c’è la possibilità di venire al Milan. Bisogna aspettare la fine dell’Europeo, poi immagino che Alvaro avrà un confronto con Simeone. Lo scorso anno l’incontro col Cholo a Seoul cambiò totalmente il suo futuro, anche allora sembrava che dovesse andare via e poi rimase all’Atletico Madrid. Bisogna vedere cosa emergerà da questo colloquio. Sicuramente Simeone lo stima e se lo terrebbe volentieri. Anche perché il valore della clausola non è così alto da permettere all’Atletico, club che ha pochi soldi da spendere, di fare un grande investimento. Con 13 milioni non prendi un altro Morata“.
Pensi che Alvaro possa essere l’attaccante giusto per il Milan?
“In Spagna viene spesso e volentieri criticato, per me senza alcun senso. Ha voglia di venire in Italia può fare benissimo in Serie A, conoscendola già. Si sente mezzo italiano. Io lo prenderei a occhi chiusi, credo che possa fare molto bene al Milan. A maggior ragione considerando che la squadra perde un attaccante esperto come Giroud. È un giocatore integro fisicamente. Nell’ultima stagione ha segnato 21 gol, non sono pochi. È partito forte, poi è un po’ calato.
Alvaro è un ragazzo fragile e particolare. In passato ha avuto problemi di depressione, come lui stesso ha raccontato. Anche adesso ha lo supporto di uno psicologo. Sicuramente ha bisogno di sentirsi bene, tranquillo e amato. Ma è un calciatore che non si discute, basta vedere le squadre in cui ha giocato: Real Madrid, Juventus, Chelsea e Atletico Madrid“.
Lo stipendio potrebbe essere un problema di questa operazione?
“No. Si è già ridotto lo stipendio l’anno scorso per rimanere all’Atletico. Ovviamente, ci sarà da trattare per raggiungere un accordo, ma non credo che questo sarà un problema. Se il trasferimento salta, è perché magari Simeone gli chiede di restare e gli dice puntare su di lui nella prossima stagione. Il Cholo può avere le parole giuste per convincerlo a rimanere a Madrid“.
Perché in Spagna viene tanto criticato?
“C’è un rapporto strano con la Spagna. Nell’ultima intervista ha indicato l’addio al Real come la data di inizio dei suoi problemi. Può essere. Non è amato dai tifosi del Real e neppure da quelli dell’Atletico, sono in tanti a criticarlo. Questa cosa poi si travasa anche in nazionale, a marzo è stato fischiato al Santiago Bernabeu. Ancora adesso viene criticato e considerato un capro espiatorio. Lo trovo assolutamente ingiusto. innanzitutto per il rendimento, poi perché è il capitano e lo facendo benissimo. Per questo dice che viene più rispettato all’estero, riferendosi soprattutto all’Italia, dove si è sentito amato“.
Omorodion, Depay, Miranda, Jimenez e Romero
All’Atletico Madrid rientra Omorodion dal prestito, il suo nome è stato accostato anche al Milan e alla Roma nelle scorse settimane. Che tipo di attaccante è?
“È giovane, a me piace. Ha fatto una prima parte della scorsa stagione sensazionale, poi è un po’ calato. È un centravanti veloce, forte fisicamente, potente, stile Lukaku. Ha delle ottime potenzialità, ma bisogna vederlo alla prova di un grande club e sul lungo periodo. Vediamo anche dove giocherà, se rimane all’Atletico Madrid o andrà altrove. Si è parlato anche del Villarreal“.
Dovbyk potrebbe eventualmente essere un sostituto di Morata all’Atletico? Anche lui era stato tra i profili associati al club rossonero.
“Sembra che abbia deciso di rimanere al Girona. Comunque costa 40 milioni, i 13 incassati con la cessione di Morata non bastano per coprire l’investimento. Ha fatto una stagione sensazionale e adesso è atteso alla conferma. Il campionato del Girona è stato qualcosa di miracoloso a cui lui ha contribuito. Ripetersi non è facile e all’Europeo non è andato benissimo. A me è piaciuto nella scorsa stagione. Comunque il Girona fa la Champions League e l’ha trattato molto bene da quando è arrivato, potrebbe anche esserci un po’ di riconoscenza verso il club che lo ha scoperto e lanciato. Rimanere è una scelta interessante e valida, però è chiaro che ci sono club che lo vogliono”.
Depay non ha rinnovato con l’Atletico e anche lui è tra i nomi accostati al Milan. Potrebbe essere un buon affare?
“È un giocatore dai grandi colpi, però poco costante e che si fa male spesso. È un po’ un rischio, è un giocatore che prenderei solo a determinate condizioni economiche. Le sue qualità non si discutono, ma è un ragazzo un po’ particolare e a volte non sembra del tutto concentrato. Un investimento rischioso“.
In Italia vedremo Juan Miranda, che ha firmato col Bologna. Anche lui in passato era stato indicato come obiettivo del Milan. Sarebbe stato un buon vice Theo Hernandez?
“Secondo me è un terzino molto interessante, ha talento. La Spagna è altamente produttiva come terzini sinistri. Lo avrei visto bene al Milan. Vedremo come andrà al Bologna, adesso farà le Olimpiadi e questo può condizionare la sua preparazione e il suo inserimento“.
In rossonero c’è Alex Jimenez, terzino arrivato in prestito dal Real Madrid un anno fa e poi riscattato. Come viene considerato in Spagna?
“È ancora fuori dai radar. La Spagna è piena di buoni giocatori, poi ovviamente non tutti diventano dei crack internazionali. Jimenez è l’ennesimo prodotto della cantera spagnola, poi bisogna vedere se diventa un grande giocatore. Serve tempo. Una grande differenza con l’Italia è che là hanno una grande produzione di talenti di media e media-alta qualità“.
Hai seguito Luka Romero nel prestito all’Almeria? Cosa pensi di questo ragazzo?
“Ha avuto alti e bassi. Alcune prestazioni eccezionali e altre negative. Ha bisogno di qualcosa, le qualità ci sono ma non riesce a trovare continuità. Gli ho visto fare delle cose meravigliose, però troppo a sprazzi. Difficile dire cosa sarebbe meglio per lui nella prossima stagione. Comunque è molto giovane, deve trovare una sua dimensione, passando da promessa a giocatore consolidato“.