Maldini e l’importanza del supporto ai giovani: “Certe cose non si spiegano con Excel”

L’ex dirigente rossonero ha messo in evidenza un aspetto fondamentale in cui i club devono prestare grande attenzione.

Poco più di un anno fa veniva esonerato dal ruolo di direttore tecnico del Milan e Paolo Maldini non è più tornato a lavorare nel mondo del calcio. Non sono mancati dei rumors su alcune società che avrebbero pensato a lui, poi non si è sviluppato nulla di concreto.

Paolo Maldini punge Gerry Cardinale
Milan, le ultime dichiarazioni di Paolo Maldini (foto AC Milan) – MilanLive.it

Subito smentita l’ipotesi Atalanta, dato che non ha intenzione di lavorare per un club italiano diverso da quello rossonero. Sembrava essere finito nel mirino di Manchester United e Newcastle United, che poi hanno fatto altre scelte per il ruolo di direttore sportivo. C’erano state pure voci su una presunta proposta dalla Saudi Pro League, precisamente dall’Al-Ittihad, ma anche in questo caso non si è verificato nulla. Difficile dire se un giorno rivedremo la leggenda milanista con un incarico manageriale.

Ex Milan, le ultime dichiarazioni di Maldini

In questo anno fuori dal Milan non ha parlato tanto, però è bastata un’intervista al quotidiano La Repubblica nel dicembre scorso per lanciare bordate all’indirizzo della proprietà rossonera e di alcuni dirigenti che sono rimasti. Non ha digerito determinate cose e pensava di avere ancora tanto da dare come dirigente.

Paolo Maldini punge Gerry Cardinale
Milan, le ultime dichiarazioni di Paolo Maldini (Ansa Foto) – MilanLive.it

A proposito della sua esperienza dirigenziale, nell’intervista concessa al podcast AKOS – Storie di Sport ha raccontato un aspetto molto importante: “Quando ho fatto il dirigente, avendo avuto 25 anni di esperienza da calciatore e ricordando bene cosa ho provato nei momenti complicati, ho cercato di mettere a frutto questa esperienza e di supportare i ragazzi molto giovani. Sono ancora senza una struttura propria per affrontare determinati pesi e la pressione“.

Maldini ritiene cruciale dare supporto duretto ai calciatori più giovani e che ciò venga un po’ trascurato, soprattutto dalle proprietà non italiane: “C’è ancora molto da lavorare lì ed è ancora un terreno inespresso, perché le tante proprietà straniere non conoscono bene l’argomento e non vogliono affrontare quel tipo di problema, perché non hanno neanche gli strumenti per farlo. Sappiamo qual è l’importanza del supporto, anche sul piano morale, ai ragazzi. Ciò sia prima che dopo le partite e durante gli allenamenti. È importante anche osservare come si allenano per riuscire a comprendere con chi stiamo parlando“.

Le parole di Paolo non devono essere sottovalutate, perché ha evidenziato un tipo di lavoro che una società deve fare per avere successo: “Sono cose non tangibili – aggiunge – ma che fanno la fortuna dei club. Le cose non tangibili difficilmente si possono spiegare in un foglio Excel ai nuovi proprietari, sono fuori dalla portata o dalla possibilità di controllo di un proprietario“.

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