Sinner, le sue parole del tutto inaspettate hanno fatto in men che non si dica il giro del web: giustizia è fatta.
C’è stato un tempo, neanche troppo lontano per la verità, in cui pareva inarrivabile. Il suo gioco imprevedibile e a tratti addirittura ipnotico sembrava mandare del tutto in confusione Jannik Sinner, che mai riusciva a dare il meglio di sé alla corte di quel tennista che aveva già assaporato l’ebbrezza di stare al vertice.
No, non ci riferiamo a Novak Djokovic, benché anche lui abbia più e più volte messo in difficoltà il nuovo numero 1 del mondo. Parliamo, bensì, di Daniil Medvedev, il fortissimo tennista di origini russe contro il quale l’azzurro ha disputato la sua prima finale Slam. E chi ha visto la partita, nello scorso mese di gennaio, ricorderà benissimo quanto sia stata concreta la possibilità che fosse il moscovita a vincere e non, come invece poi è stato, il portacolori italiano.
Medvedev, insomma, è stato un osso duro, durissimo, per il campione di Sesto Pusteria. Sembrava imbattibile, e come dimenticare, d’altra parte, quando il russo gli sbadigliò in faccia alle Finals, come a voler dire che giocare contro di lui lo annoiava ed era poco stimolante. Fortuna che Sinner si è preso la sua rivincita e che adesso, addirittura, gli manca una sola vittoria contro Daniil per portarsi in situazione di parità nelle statistiche relative ai testa a testa. Il 28enne ha vinto 6 dei loro 11 scontri complessivi, mentre Sinner “solo” 5, ma tempo al tempo: non ci vorrà molto, per come si sono messe le cose, perché lo raggiunga e lo superi.
Sta di fatto che Jannik, quello è poco ma sicuro, non è più il tennista talentuoso ma ancora per certi versi inesperto che non riusciva a venire a capo di quel rebus russo. Lui, Simone Vagnozzi e Darren Cahill hanno lavorato sodo, in questo senso, perché potesse essere in grado non solo di tenergli testa, ma anche di batterlo. E alla fine, come noto, ce l’hanno fatta.
Ecco perché, archiviata la fase degli sbadigli, a Medvedev non è rimasto altro da fare che ammettere la bravura del suo rivale azzurro. “Sta giocando molto bene – ha detto in merito a Sinner nei giorni scorsi – soprattutto da quando ha vinto Toronto. Ha giocato finali su finali, vinto l’Australian Open, Miami, conquistando tanti punti. È meritatamente il numero uno. Non ho mai cambiato idea su di lui: sapevo che era un top player e che ad un certo punto avrebbe potuto ottenere il primo posto e ce l’ha fatta. Per me non è cambiato nulla, ma per lui è certamente un grande risultato, non posso che essere felice per lui”.
Opinabile il fatto che ammetta di non aver cambiato idea, considerando che dalla noia dei bei tempi andati è passato a soccombere sotto la furia cieca del nuovo numero 1 del mondo, ma tant’è: gli elogi, indipendentemente da tutto, fanno sempre piacere.