Rafa Leao continua ad essere criticato ingiustamente. Il portoghese, tra i suoi alti e bassi, resta il migliore in Serie A
Ormai è diventato un vero e proprio sport. Uno sport, praticabile direttamente, dal proprio divano di casa, con il quale non si fa alcuna fatica. Basta mettere in moto le mani o la lingua, ma il risultato è sempre lo stesso, quello di criticare. Rafa Leao ormai da anni è uno dei bersagli preferiti degli esperti di calcio o presunti tali. Non passa occasione per andargli contro, per sminuirlo, per attaccarlo, per ricordargli che sta sprecando il suo talento.
Anche in occasione della prima partita della sua nazionale è stato criticato aspramente per non essere riuscito a fare la differenza. C’è chi – come al solito – lo ha visto ciondolare per il campo, senza motivazioni, senza voglia. Avulso, in sostanza. Ma chi ha guardato la partita si sarà reso conto che il numero dieci del Milan, in realtà, è stato l’unico a provarci per davvero, rendendosi protagonista di diverse iniziative interessanti. E’ vero nella ripresa è sparito, ma in un Portogallo che pensa solo ed esclusivamente a far segnare Cristiano Ronaldo non sarebbe facile per nessuno.
I numeri di Leao contro quelli di Kvara, Thuram e Chiesa
Ma la prima giornata della fase a gironi è stata complicata per diversi attaccanti, che spesso per motivi diversi sono accostati a Rafa Leao. Kvara nella sua Georgia non ha certo fatto bene e Marcus Thuram – nonostante fosse circondato da campioni – non è riuscito a trovare la via della rete. Anche il compagno Mbappe ha vissuto serate migliori, ma l’unico criticato, ancora una volta, è stato Rafa Leao. Federico Chiesa dopo una prima partita di buon livello, si è perso completamente contro la Spagna.
Un Rafa Leao che è stato messo al muro nelle settimane scorse anche per la sua passione per la musica. Fare arte quando non ci si allena – e Leao è uno di quelli che più di tutti rimane in campo dopo i canonici allenamenti, come testimoniato da Stefano Pioli – a quanto pare è un problema. Meglio esaltare chi ha vizi – sul vero senso del termine – di altra natura. Va detto però che il tifoso milanista, come lo stesso Leao, si è abituato alle critiche. Mettono rabbia, è vero, ma sanno che la verità è un’altra e sono i numeri a dirci che il portoghese è un campione, che può diventare un fenomeno, ma non è certamente un giocatore che sta buttando via il suo talento.
Leao, numeri a confronto
L’ultima stagione di Leao è stata aspramente criticata, ma alla fine – nonostante tutto – i gol sono stati 15 e gli assist 14. Numeri importanti, sicuramente migliorabili, ma non certo negativi per un estero d’attacco. Numeri che di fatto sono simili a quelli della scorsa stagione (16 gol e 15 assist) e a quella precedenti ancora (21/22: 14 g e 12 a).
Numeri che sono migliori di quelli di Kvara, che ha chiuso l’annata con 11 gol e 9 assist e con un Napoli fuori da ogni competizione europea. Che sono indentici a quelli di Thuram (15 gol e 14 a), che però di ruolo fa la punta e non l’esterno e che certamente ha vissuto la sua migliore stagione in carriera. Numeri che sono migliori ovviamente di quelli di Federico Chiesa, che come il francese ha spesso giocato da punta, non andando oltre i dieci centri e i tre assist.
Ma i numeri non piacciono a chi deve criticare Leao ed esaltare altri giocatori, ma sono i numeri a dirci che in Serie A il portoghese è certamente il più forte in assoluto. E’ evidente che Leao logora chi non ce l’ha (citazione presa da X, ogni tanto è fonte di ispirazione) e il Milan e i suoi tifosi se lo tengono stretto. Io di ‘ciondolatori’ così, che ci fanno arrabbiare (poco) ed entusiasmare (tanto), ricordandoci che il calcio è strapotere fisico, dribbling, accelerazioni, assist e spettacolo, ma anche sorrisi e felicità, io li vorrei sempre nella mia squadra. Lunga vita a Rafa Leao.