Il tennista romano, dopo aver saltato la seconda metà della stagione sulla terra rossa, è tornato alla grande sull’amata erba
La tonsillite, quella che gli aveva impedito di partecipare all’ATP Masters 1000 di Madrid, è ormai alle spalle. La condizione atletica deficitaria, causa primaria dei forfait di Roma e Parigi, è fortunatamente un lontano ricordo. Matteo Berrettini, tornato in campo nello scorso marzo dopo un’assenza datata 31 agosto 2023 – giorno del suo ultimo match sul cemento newyorkese agli Us Open, stavolta pare fare sul serio.
Iscrittosi a quel torneo di Stoccarda che appena 12 mesi prima gli aveva lasciato in dote un’umiliante sconfitta al primo turno patita per mano dell’amico Lorenzo Sonego, il 28enne romano è apparso tirato a lucido sin dalle battute iniziali della kermesse sull’erba tedesca. Ace dopo ace, diritto dopo diritto – Matteo sembra veramente tornato quel ‘martello’ che coincide poi col suo soprannome – l’ex allievo di Vincenzo Santopadre si è fatto largo tra gli avversari. Battendoli uno dopo l’altro.
L’ultima prova di forza, quella messa in campo sabato 15 giugno, Berrettini l’ha data contro un altro italiano, Lorenzo Musetti. Dopo un primo set chiuso con un solo break, sul 6-4 a proprio favore, Matteo ha spazzato via il carrarino infliggendogli un pesante 6-0 nel secondo set. La terza finale in carriera a Stoccarda – torneo già vinto due volte, nel 2019 e nel 2022 – è ora realtà.
Berrettini scala il ranking: che salto per Matteo!
Il raggiungimento del penultimo atto del torneo teutonico aveva già consentito all’ex numero 6 del ranking mondiale di guadagnare ben 21 posizioni, riaffacciandosi nella Top 70 del circuito. Matteo però ha in mente obiettivi ben più prestigiosi: la Top 30, per esser sicuro di rientrare tra le teste di serie nei tornei dello Slam.
Detto fatto. La vittoria contro Musetti ha permesso al romano di raggiungere la casella numero 65, con la concreta possibilità, in caso di affermazione nell’ultimo match contro l’inglese Jack Draper, di raggiungere quota 880 punti. Che, tradotto, significherebbe realisticamente – classifica ATP LIve alla mano – stabilirsi alla posizione numero 55.
Indubbiamente la superficie erbosa si addice molto allo stile di gioco di Matteo, che probabilmente sfoggia anche un atteggiamento mentalmente improntato all’ottimismo e alla positività quando si tratta di confrontarsi sul ‘green. La statistica relativa agli ultimi 3 anni e mezzo (dal gennaio 2020) di incontri sull’erba, del resto, parla chiaro: 20 vittorie a fronte di sole 3 sconfitte. Di cui una in finale contro Sua Maestà Novak Djokovic nella magica edizione 2021 dei Championships.