Il punto sulla situazione dell’esterno svizzero, arrivo a Milano un anno fa e ora aggregato alla nazionale svizzera per l’Europeo.
Tra i volti nuovi del Milan 2023/2024 c’era Noah Okafor, arrivato con una “operazione lampo” dopo che era naufragata la possibilità di ingaggiare Marcus Thuram, finito all’Inter. Il giocatore veniva seguito da un po’ di tempo e c’erano stati dei contatti quando c’erano Paolo Maldini e Frederic Massara a capo dell’area sportiva. Sfruttando la scadenza contrattuale ravvicinata è stato possibile fare un’operazione da circa 15 milioni di euro, bonus compresi.
Il 24enne svizzero ha disputato una prima stagione in Italia tutto sommato positiva se guardiamo i numeri: 6 gol e 3 assist in 36 presenze. Ha segnato una rete ogni 168 minuti. Stefano Pioli è stato un po’ criticato per non avergli dato maggiore minutaggio. Anche il ct elvetico Murat Yakin pochi giorni fa ha sottolineato che raramente è stato titolare in rossonero e che, appunto, l’utilizzo è stato un po’ scarso rispetto alle aspettative. L’ex Salisburgo è un giocatore che ha fatto vedere anche in pochi minuti di poter essere incisivo, ha segnato alcuni gol importanti e probabilmente avrebbe meritato un po’ più di spazio.
Noah Okafor: il punto della situazione
Per quanto riguarda il futuro, Okafor sta bene al Milan e la sua intenzione è quella di rimanere. Anche se partirebbe nuovamente come vice di Rafael Leao, è convinto di poter giocare di più nella prossima stagione e di poter fare ancora meglio, visto che avrà un anno di esperienza in Italia alle spalle. Chiaramente, tutto dipenderà anche dalle eventuali offerte che arriveranno, però in questo momento la sua priorità è quella di continuare a vestire la maglia rossonera.
Se dovesse restare, sarà interessante vedere se scatterà il feeling con il nuovo allenatore Paulo Fonseca e come verrà impiegato. In un ipotetico 4-3-3, Okafor potrebbe giocare come esterno offensivo con qualche compito in meno in fase difensiva rispetto a quando giocava nel 4-2-3-1. Con una mezzala a copertura, può essere agevolato. E con il tecnico portoghese le ali d’attacco possono essere chiamate a giocare un po’ più vicino alla punta e ad accentrarsi maggiormente rispetto a quanto visto nella passata stagione.
Con Zirkzee nel ruolo di centravanti a svuotare l’area, è proprio compito dei due esterni andare a riempirla per ricevere le imbucate. Da qui nasce l’idea di una possibile valorizzazione di un giocatore che ha mostrato di essere decisivo in zona gol. L’ex Salisburgo è stato impiegato anche da centravanti di movimento da Pioli, questa è un’altra soluzione che può essere sfruttata. E in caso di attacco a due, forse la situazione migliore per lui, può agire benissimo da seconda punta. È un jolly offensivo che ha qualità, sa fare dei gol e dialogare efficacemente con i compagni. Toccherà a Fonseca sfruttarne le caratteristiche tecniche e di duttilità tattica.