Finalmente le tanto attese parole di Ibrahimovic, che si è espresso sul progetto del club rossonero per il futuro.
I tifosi vogliono sapere quali piani abbia il Milan per la prossima stagione e stamattina hanno l’occasione di ascoltare le dichiarazioni di Zlatan Ibrahimovic. Prima conferenza stampa da quando ha assunto il ruolo di senior advisor di RedBird e si occupa anche del club rossonero.
La tifoseria in questo periodo è abbastanza scontenta e si aspetta delle risposte rassicuranti da parte dello svedese, che al momento del ritorno veniva ritenuto da molti come una sorta di “garante” per quanto riguarda l’intenzione della proprietà di vincere. Finora ha parlato pochissimo e anche lui è finito al centro di qualche critica, dunque oggi ha l’occasione di chiarire diverse cose sul futuro del Milan.
Futuro Milan: le parole di Ibrahimovic
Prevista per le 11:40 l’attesa conferenza stampa di Ibrahimovic. Noi di MilanLive.it riporteremo in diretta tutte le dichiarazioni sui diversi temi affrontati.
ESPERIENZA DA DIRIGENTE – “Dopo 6 mesi ho già i capelli grigi, si lavora. Dopo il ritiro da calciatore, hai un’altra libertà nella vita. Ho 2 figli e sono stato lontano dalla famiglia per tanto tempo, smettendo ho potuto fare diverse cose. Poi mi è arrivata una chiamata da Furlani, dicendomi di venire a Milanello per un saluto e non sapevo niente di cosa sarebbe successo. Poi siamo andati avanti, ho fatto un incontro con Cardinale, abbiamo parlato solo io e lui per qualche ora. Mi chiedeva della mia vita, cosa volessi fare eccetera. Mi ha proposto di tornare al Milan, ma da operating partner in RedBird. Gli ho detto che se devo tornare al Milan deve esserci un progetto vincete. Chi mi conosce sa che non accetto perdere, devo vincere, voglio vincere e vincerò. Gerry ha risposto “benvenuto”. Da lì siamo partiti e dopo 6 mesi ho i capelli grigi…”.
GERRY CARDINALE – “Con lui abbiamo parlato tanto prima di iniziare questa terza vita al Milan. Ho conosciuto la persona, parliamo la stessa lingua, abbiamo gli stessi pensieri, è un vincente. Il Milan è una cosa personale per lui, vuole creare un progetto vincente a lungo termine. Gli ho detto che ero l’uomo perfetto. Dobbiamo lavorare con intelligenza e ambizione”.
RUOLO – “Sono operating partner di RedBird, la mia responsabilità è il Milan e lavoro vicino a Gerry. Collaboro con Moncada e Furlani. Mi occupo di tutto, da Casa Milan a Milanello e al Vismara. Ma non è un one man show, ognuno ha i suoi compiti”.
PROSSIMO STEP – “Rinforzare la squadra per essere competitivi. Il Milan ha l’obiettivo di vincere trofei in Italia e in Europa. Il Milan è tornato ad alti livelli e vogliamo essere vincenti non solo nel presente. Il Milan non solo vince, il Milan fa la storia. Questa è la differenza tra noi e altri. Chi arriva deve avere l’ambizione di fare la storia. Chi è dentro e non ha questa mentalità, non avrà spazio. Tifosi? Anche noi non siamo soddisfatti di come è andata l’ultima stagione, vogliamo di più. Alla fine del campionato si vanno valutazioni per capire cosa migliorare, non abbiamo limiti e vogliamo diventare più forti”.
FUTURO – “Sono ottimista, abbiamo una dirigenza giovane e che tanta fame. Abbiamo una strategia che stiamo seguendo, siamo fiduciosi in quello che facciamo ed è tutto sotto controllo. Ognuno lavora per il Milan, non ci sono obiettivi personali. Non voglio fare promesse che non voglio mantenere, vogliamo dimostrare tutto tramite il nostro lavoro. Anche se c’è silenzio, non significa che non lavoriamo. Non siamo un podcast o un talk show, a volte il silenzio è più pericoloso…”
ALLENATORE FONSECA – “Voglio dire grazie a Stefano Pioli, ha fatto qualcosa che rimane nella storia portando un trofeo. Merita tutti i complimenti. Il nuovo allenatore sarà Paulo Fonseca, abbiamo studiato bene cosa cerchiamo e cosa vogliamo. Abbiamo scelto lui per portare la sua identità nei giocatori che abbiamo, vogliamo un gioco dominante e offensivo. Volevamo portare qualcosa di nuovo dopo 5 anni, abbiamo studiato come allena e come prepara le partite. Anche a San Siro serve qualcosa di nuovo. Fonseca è l’uomo giusto, siamo molto fiduciosi e ci crediamo tanto”.
ZIRKZEE – “Un anno fa è stato fatto un grande mercato, mettendo le basi. Questo mercato sarà fatto di dettagli. Uno dei ruoli in cui intervenire è quello di numero 9. C’è Jovic e c’è spazio per un altro attaccante. Zirkzee è forte, ha potenzialità e ha fatto una grande stagione. Poi ci sono le voci e la realtà, c’è una grande differenza. Gioca molto bene, arriva dalla scuola olandese come me, però non voglio fare paragoni con me”.
SECONDA STELLA – “Con Cardinale parliamo la stessa lingua, abbiamo le stesse ambizioni, non venivo qua senza credere in un progetto vincente. Alla squadra servono giocatori che si facciano concorrenza, poi a fine stagione si fanno le valutazioni. Quando abbiamo vinto lo Scudetto non eravamo considerati neanche da top 4 in campionato. La mia mentalità non è essere solo in top 4. L’obiettivo è vincere, vogliamo una squadra in grado di vincere trofei e fare la storia. Ovviamente non c’è garanzie di vincere, però stiamo adottando una strategia intelligenza per farlo. Non siamo qua per far vedere i muscoli e che possiamo spendere più di tutti”.
LOPETEGUI – “Sui giornali si parlava di tanti allenatori, ognuno ne voleva uno diverso. Ci sono voci e poi c’è la realtà. Abbiamo messo dei nomi sul tavolo e poi abbiamo pensato a cosa fosse meglio per la squadra”.
PROGETTO FONSECA – “Tutti giorni parliamo, condividendo idee e strategie. Ha i suoi desideri e ovviamente l’obiettivo è migliorare la squadra, individualmente e come collettivo. Abbiamo anche un progetto Under 23 molto importante, collegando l’Under 23 alla Prima Squadra. Fonseca è uno che dà possibilità ai giovani. Dobbiamo metterlo nella condizione di fare meglio possibile”.
RUOLO – “Mi devo abituare, è diverso rispetto ad essere calciatore. C’è lavoro da fare, ho esperienza da giocatore in top club. Essere dirigente è molto diverso, ho tanto da imparare e crescere, però anche tanto da fare. Ho buoni colleghi che mi aiutano, lavoriamo come gruppo, con fame e voglia”.
FONSECA E NON CONTE – “Studiavamo l’approccio in termini di gioco, abbiamo voluto conoscere anche la persona e abbiamo avuto un faccia a faccia. È ambizioso, ha tanta voglia di lavorare e migliorare. Al Milan hai un allenatore, non un manager. Di Conte non abbiamo discusso, non era quello che cercavamo con i nostri criteri, con tutto rispetto”.
20° SCUDETTO INTER – “Il Milan non guarda altre squadre, sono i perdenti che guardano gli altri. Non ci ha fatto soffrire, questa parola è per i perdenti. Ho fame e benzina per fare di più”.
NUOVO STADIO – “Cardinale vuole creare qualcosa di nuovo, la sua idea di stadio è generale. I tifosi meritano qualcosa di spettacolare, gli americani se ne intendono”.
MAIGNAN E THEO HERNANDEZ – “Restano sia loro che Leao, sono tra i più forti nel loro ruolo. Hanno un contratto e rimangono, non abbiamo bisogno di vendere. Abbiamo possibilità di portare giocatori forti al Milan. L’anno scorso ne abbiamo presi 12. Quando abbiamo vinto lo Scudetto non eravamo favoriti e competitivi come oggi. Abbiamo la base e dobbiamo migliorare. Stiamo cercando un attaccante, poi il mercato è tutto il giorno… Abbiamo un reparto scouting che lavora quotidianamente. Ci sono giocatori che vengono offerti, agenti che chiamano i giornalisti… Per noi è importante prendere i profili giusti, è un processo che stiamo seguendo per migliorare la squadra”.
AGENTI – “Ho scelto di non parlare con gli agenti, non voglio avere dialogo con loro perché ancora sono bianco o nero, invece Moncada e Furlani sono grigio. Vengo dalla vecchia scuola di Raiola e Galliani. Se sbagliano con me… Io ho meno pazienza, loro due ne hanno di più. Ovviamente quando ci sono le trattative parliamo”.
ALLENATORE ITALIANO E GIOCATORI ITALIANI – “Abbiamo dei criteri che abbiamo messo davanti, il nome di Conte non è uscito. Per noi il migliore era Fonseca. Vogliamo portare una certa identità. Per noi era importante prendere un allenatore per la squadra che abbiamo e migliorarla. Poi abbiamo l’Under 23 che è importante, anche se la Prima Squadra è la priorità e deve essere al top. Abbiamo giocatori italiani come internazionali. Nella nostra lista ce ne sono di italiani. Per me Gabbia doveva esserci all’Europeo con la nazionale, perché è cresciuto tanto”.
COMMISSIONI AGENTI – “Ognuno pensa di mettere il club sotto pressione e di sfruttare la situazione, noi dobbiamo dire ok. È una trattativa, non è beneficenza. Deve andare bene al club, spendiamo in modo intelligente. Bisogna vedere che valore noi diamo all’operazione. A volte voci e realtà sono molto lontane”.
VINCERE LA CHAMPIONS – “Non voglio una rivincita per non averla vinta da calciatore, però da dirigente voglio fare la differenza iniziando da zero. Tanti giocatori pensano di sapere tutto perché hanno giocato, io inizio da zero e faccio la scala. Ovviamente lavoriamo per vincere tutti i trofei e fare la storia”.
RINNOVI THEO E MAIGNAN – “Con Mike e Theo tutto è possibile, sulle loro richieste non so… Si valuta. Con l’arrivo di RedBird c’è la possibilità di fare certi rinnovi senza andare in difficoltà economicamente. I risultati positivi danno la possibilità di fare alcune operazioni importanti. Ci sono sempre due parti, se una dice che non vuole rimanere è un problema… Sono contenti, hanno già fatto la storia e vogliono continuare a farla”.
INVESTITORI ESTERI NEL MILAN – “Finora non ne ho parlato, se lo farò dipenderà da Gerry. Lavoro con lui e non se ne è parlato, è un argomento per Furlani”.
NUOVO ATTACCANTE – “C’è una lista, un club come il Milan non ne punta uno solo. Bisogna capire qual è la scelta migliore e ne parliamo con Fonseca. Poi vediamo chi è pronto per giocare nel Milan e giocare sotto pressione a San Siro. Ci sono tanti fattori”.
EX GIOCATORI DIRIGENTI – “Tanti che hanno vinto pensano di sapere tutto, parto da zero e voglio crescere. Ognuno ha il suo ruolo, io non entro in quello degli altri perché non penso di poter fare meglio di loro. Moncada dice che mi sveglio arrabbiato e vado a dormire arrabbiato…”.
PERCHÈ NON HA PARLATO FINORA – “Per parlare devi avere qualcosa da dire. Si comunica quando c’è qualcosa di concreto da dire, non è un podcast o un talk show. Stiamo lavorando. Sono arrivato a dicembre-gennaio, non era il mio show in cui arrivano e risolvevo tutto. Non è così, lavoriamo uniti per lavorare e migliorare. Anche noi non siamo soddisfatti come i tifosi, ma mi sembra che si sia un po’ esagerato nelle ultime settimane. I tifosi sono una nostra forza, ci aiutano sempre”.
DERBY PERSI E INTER VINCENTE, COME SPIEGARLO AI PADRONI USA – “Quando parliamo di americani che entrano in Italia va detto che dopo un po’ fanno esperienza e capiscono. Sono mondi diversi, so come lavorano ed è differente rispetto all’Italia. Hanno persone che comprendono e sanno come gestire le cose. C’è un mix tra America e noi che siamo a Milano”.
SCELTE ECONOMICHE SUL MERCATO – “Tutto viene reinvestito nella Prima Squadra, poi c’è anche l’Under 23 che richiede un certo budget. Al Milan collaboriamo e poi decidiamo”.
FONSECA – “Per noi è un allenatore top, sennò non sarebbe al Milan. Ai tifosi dico che arriverà un calcio diverso, dominante e offensivo, ma sempre con equilibrio. Ci sarà un’altra energia”.
POST SOCIAL DI IBRA – “Non so come dovete prenderli, seriamente oppure no… I social mi divertono, a volte mando messaggi e altre volte no. Come quando voi fate giochi, a volte gioco anche io. Però quando lo faccio io, arrivo a più di 100 milioni, voi non so”.
GIROUD E KJAER VIA – “Abbiamo scelto Fonseca anche perché la squadra sarà ancora più giovane, ha esperienza per farlo. Quando perdi Giroud e Kjaer perdi tanto come leadership, quindi serve un tecnico bravo con i giovani”.
DISTANZA DAI TOP CLUB – “Vogliamo avere la stabilità per lottare con le più grandi d’Europa, però inizia tutto in Italia. Abbiamo una squadra competitiva, ma che vogliamo migliorare per poter vincere”.
FISCHI DEI TIFOSI E SCETTICISMO – “Ai tifosi dico che il tifoso è luminoso e sarà così finché sarò qui, farò tutto per vincere”.
CAMARDA – “Lui è più talentuoso rispetto a quanto lo ero io alla sua età. È importante, è il futuro del Milan, però non ha tutte le responsabilità addosso. Dobbiamo aiutarlo a crescere, ha tanta fame e bisogna andare passo per passo, non essere troppo veloci. Siamo felici e vogliamo rafforzare ancora di più il settore giovanile per avere più profili da Prima Squadra. Oggi succede non abbastanza, per questo stiamo migliorando l’academy. C’è troppo gap tra Primavera e Prima Squadra, anche per questo abbiamo il progetto Under 23. Il nostro lavoro è portare Camarda e altri in Prima Squadra”.