Classifica stravolta, con questi punti di penalizzazione cambia tutto: si è trattato di una decisione totalmente inaspettata.
9mila 474 euro. A tanto ammonta il debito con l’Agenzia delle Entrate e con l’Inps che ha scatenato, in casa Fermana, un vero e proprio terremoto. Tutto è iniziato lo scorso mese di aprile, poco prima che la squadra scendesse in campa contro il Pescara per l’ultima partita della regular season. La sezione disciplinare del tribunale federale nazionale aveva multato il club per un totale di 3mila euro e comminato due mesi di inibizione al presidente della società, Umberto Simoni.
Quella, però, era solo la punta dell’iceberg. Molto altro è successo da quel momento in poi, sino ad arrivare alla notizia circolata durante il weekend che ci siamo lasciati alle spalle. La Fermana dovrà scontare due punti di penalizzazione in classifica e lo farà nella prossima stagione, sempre per via dello stesso procedimento che aveva coinvolto, oltre alla società marchigiana, i club di Brindisi e di Alessandria. Anche per loro, seppur le problematiche alla base del provvedimento fossero diverse, erano stati previsti dei punti di penalizzazione.
C’è un però. La Fermana non ha preso bene la notizia perché le cose, sostengono dalla società, non sarebbero andate esattamente come si dice. Il club “ribadisce, con fermezza e convinzione, la sua completa estraneità a qualsiasi inadempienza, atteso che il versamento delle rate di cui trattasi era sospeso a seguito della presentazione di domanda di adesione alla definizione agevolata (c.d. “Rottamazione quater”), per cui nessun pagamento era da effettuarsi alla menzionata data”.
Cambia la classifica: non l’hanno presa bene
La decisione non è stata accolta di buon grado, dunque, dal club marchigiano, che ha definito la pronuncia dell’Organo di giustizia sportiva “assolutamente erronea e profondamente ingiusta”.
Nel momento in cui si provvederà a pubblicare le motivazioni, assicura, adirà il Collegio di Garanzia dello Sport del Coni, “per ottenere l’integrale annullamento e/o riforma dell’indebito ed abnorme provvedimento sanzionatorio di cui trattasi”. A Fermo, come evidenzia anche l’avvocato Michele Cozzone, credono che ci siano buone possibilità di vincere il ricorso e di ottenere l’annullamento o la riformulazione del provvedimento sanzionatorio.
Resteranno, a quel punto, due soli nodi da sciogliere: reperire il denaro che occorre per stralciare completamente i debiti con l’Inps e dell’Agenzia delle entrate ed individuare eventuali nuovi acquirenti. Su questo fronte si lavora già da tempo e i punti di penalizzazione, nel caso in cui il ricorso non andasse a buon fine, potrebbero rappresentare un ulteriore ostacolo con cui fare i conti.