Batosta tremenda per Jannik Sinner: anche il tennista azzurro è stato colpito dalla maledizione, tifosi delusi
Al di là di un epilogo non proprio positivo, il Roland Garros 2024 rimarrà a lungo indimenticabile nella memoria di Jannik Sinner, di tutti i suoi tifosi e degli appassionati di tennis italiani. Proprio lo Slam parigino ha infatti regalato al nostro paese per la prima volta un numero uno al mondo.
Un’impresa epica che avrebbe meritato di essere celebrata con un trionfo nel major sul rosso. Ma la semifinale si è dimostrata un ostacolo troppo alto per Sinner, fermato nella sua corsa verso il titolo da un Alcaraz in grande spolvero e da una maledizione che ha colpito, prima di lui, tutti i più grandi della storia.
Inutile nascondersi, inutile negarlo. Nonostante Jannik fosse arrivato a Parigi in condizioni non ottimali, dopo diverse settimane di stop e un forfait improvviso anche agli Internazionali di Roma, partita dopo partita lo avevamo visto più a suo agio in campo e dopo la conquista del numero uno tutti speravamo potesse riuscire a vincere il secondo Slam di questo magico 2024.
Non avevamo fatto i conti però con un Alcaraz presentatosi al French Open in condizioni eccezionali, con l’unico grande obiettivo di conquistare quello Slam sulla terra che ha sempre sognato e che finora manca alla sua collezione. Battere questa versione del tennista spagnolo sarebbe stato difficile anche per il miglior Sinner.
E purtroppo il miglior Sinner in questo caso non lo abbiamo potuto vedere, complice l’infortunio che lo ha tenuto fermo tra aprile e maggio e una maledizione che pendeva da mesi sul suo capo, e alla quale è stato semplicemente impossibile sfuggire. Se in conferenza stampa il tennista altoatesino, per quanto rammaricato, si è comunque consolato pensando al fatto che a Parigi potrà prendersi la sua rivincita già in questa stagione, ai Giochi olimpici, per i tifosi la delusione è stata grande. Ma d’altronde per conquistare la vittoria nel Roland Garros Jannik avrebbe dovuto sfatare un tabù che dura a lungo. E, si sa, la cabala nel tennis può avere il suo peso.
Lo dimostrano i numeri, i dati, quanto successo a tutti i campioni che abbiamo ammirato negli ultimi anni. Nell’era Open nessuno è mai riuscito in un’impresa che, oggi come oggi, può essere considerata una vera chimera. Sembra incredibile, ma è vero: da quando è iniziata l’era Open, nessun tennista è riuscito a vincere i primi due Slam della carriera consecutivamente. Non ci sono riusciti Alcaraz, Djokovic, Nadal, Federer, e nemmeno i grandissimi del passato, come McEnroe e Borg.
Un vero e proprio tabù che Sinner aveva potenzialmente le possibilità per riuscire a sfatare, se il sorteggio avesse messo Alcaraz dall’altro lato del tabellone. Anche se è chiaro che, su una superficie che non è ancora la sua preferita, sarebbe servito uno Jannik al cento per cento della forma per riuscire ad arrivare al successo.
Qualche rimpianto può quindi rimanere, ma resta soprattutto la consapevolezza della crescita dell’azzurro, che solo dodici mesi fa a Parigi si era fermato al secondo turno contro il modesto Altmaier. Di strada il nostro Jannik da quel momento ne ha fatta, e adesso può godersi il primato mondiale con un nuovo grande obiettivo: riuscire a migliorare il risultato dello scorso anno a Wimbledon, quando si fermò solo in semifinale contro Djokovic.