Il tennis maschile italiano ha bisogno di Matteo Berrettini, ma lui è ancora alle prese con alcuni problemi fisici: la situazione
Matteo Berrettini non gioca una partita ufficiale dallo scorso 9 aprile, giorno in cui venne nettamente eliminato al primo turno del Masters 1000 di Montecarlo dal serbo Miomir Kecmanovic (6-3, 6-1). L’azzurro era reduce dal trionfo all’Atp 250 di Marrakech e la prima impressione fu quella di un giocatore spompato dalle fatiche fatte sulla terra rossa africana. Un calo fisiologico insomma, visto anche che era tornato a competere da poche settimane, dopo un lungo stop durato oltre sei mesi a causa dell’infortunio alla caviglia rimediato allo US Open 2023.
C’è da dire, però, che quella è rimasta soltanto una sensazione perché poi ha saltato anche nell’ordine: l’Atp 500 di Barcellona, l’Atp 250 di Monaco di Baviera, i Masters 1000 di Madrid e Roma e, infine, il Roland Garros. Quale può essere il vero motivo? Berretti ha di recente affermato in conferenza stampa alla vigilia degli Internazionali: “Semplicemente non sono pronto per competere. Rischio di farmi male e stare fermo, ed è l’ultima cosa che voglio“.
Poi è arrivato anche il forfait a Parigi, e contestualmente Berrettini ha annunciato sui social che tornerà a giocare direttamente sull’erba nei tornei di preparazione a Wimbledon. Ma, a questo punto, è ancora tutto da vedere: non è da escludersi che, come accaduto nelle scorse settimane, l’azzurro possa fare dietrofront e rinviare ulteriormente il suo rientro in campo. L’Italtennis è in grande ansia in questo momento, e la mancanza dell’ex top-10 comincia a farsi sentire. In tale contesto, si inserisce l’analisi preoccupata di uno dei principali esperti di tennis del nostro Paese.
Ci riferiamo a Guido Monaco. Il commentatore tecnico di Eurosport, analizzando l’andamento degli italiani al Roland Garros e lo stato di salute del movimento azzurro ai microfoni di TennisMania, si è lasciato andare alle seguenti considerazioni: “Anche a Roma gli italiani sono andati molto bene all’esordio, ma dal secondo turno in avanti abbiamo fatto fatica. Confidiamo che ci sia qualcuno assieme a Sinner che ci possa portare verso la seconda settimana. Ci manca un numero 2 pesante senza Berrettini. Le basi sono importanti, ma dobbiamo concretizzare”.
Parole chiarissime che, nonostante il momento di grande splendore che sta attraversando il tennis italiano, suonano come un vero e proprio campanello di allarme. Soprattutto in ottica Davis, competizione nella quale sarebbe di cruciale importanza avere a disposizione un duo di singolare composto da Sinner e Berrettini. Ce la farà il nostro Matteo a riprendersi il ruolo di colonna portante della selezione azzurra? Solo il tempo può dirlo, non ci resta che attendere e sperare.