Dagospia mette in evidenza un fatto che potrebbe comportare dei problemi al club nerazzurro: c’entra ancora Zhang.
Com’è ormai noto, Oaktree è diventato proprietario del 99,96% delle azioni dell’Inter dopo che Steven Zhang non è riuscito a ripagare il debito con il fondo americano. Nonostante i tentativi per ottenere un riscadenzamento o un rifinanziamento, l’imprenditore cinese si è dovuto arrendere ed è partita l’escussione del pegno sulle quote nerazzurre.
Il fatto che Oaktree abbia preso possesso del 99,96% del club significa che ha acquisito anche la partecipazione azionaria di LionRock, fondo con sede a Hong Kong che nel 2019 era diventato azionista di minoranza acquisendo il 31,05% tramite la controllata LionRock Zuqiu (creata alle Cayman), entrata in possesso dell’italiana International Sports Capital dell’ex patron Erick Thohir.
Ma l’agenzia Reuters ha interpellato un portavoce di LionRock, il quale ha rivelato che tale fondo ha cessato di essere investitore nell’Inter dopo che Oaktree Capital Management ha fornito finanziamenti a Zhang, quindi nel 2021. Non c’è stata alcuna comunicazione ufficiale, qui sorge il problema.
Il noto portale Dagospia scrive che alla FIGC risultava che LionRock fosse azionista del club fino a pochi giorni, prima dell’escussione del pegno da parte di Oaktree. Quindi, se il portavoce ha dichiarato il vero, saremmo di fronte a una delle più grandi violazioni del diritto sportivo: la non comunicazione di un cambiamento soci.
Nella nota ufficiale di Oaktree era stato specificato che Great Horizon (una società lussemburghese facente parte della catena di controllo dell’Inter) aveva acquisito il controllo e la proprietà di LionRock Zuqiu Limited, che deteneva il 31,05% tramite la controllata International Sports Capital. Per questo, il fondo americano ha potuto rilevare subito il 99,96% e non solo il 68,55% che risultava essere di Zhang.
Ma nessuno ha comunicato che LionRock era uscita di scena al momento del prestito fornito da Oaktree. Non è neppure chiaro chi siano gli azionisti della società con sede a Hong Hong, il portavoce si è rifiutato di svelare dettagli in merito. C’è del materiale che la procura della giustizia e anche la procura federale devono studiare bene. Dagospia lancia una domanda: “Lo Scudetto della seconda stella rischia di passare di mano? Dipende. Finora la squadra guidata da Beppe Marotta ha mostrato di avere grandi protezioni sia in Italia che all’estero. Ma questa sembra essere davvero troppo grossa per essere nascosta“.
Il Corriere dello Sport oggi aggiunge che Great Horizon non sembra aver acquisito quel 31,05% tre anni fa, perché nel suo bilancio 2021 (depositato qualche settimana fa, con due anni di ritardo) non ne fa cenno. Non si sa neppure come l’avrebbe pagata, dato che a fine 2021 aveva in cassa meno di 6 mila euro, mentre a fine 2020 ne aveva meno di 50 mila.
Le norme FIGC impongono di comunicare i trasferimenti delle quote societarie superiori al 10%, pena l’ammenda o la penalizzazione di punti in classifica. Lo stesso obbligo lo impongono le norme UEFA. Vedremo se succederà qualcosa nelle prossime settimane.