Milan, un altro doloroso addio: è ufficiale, tifosi commossi

Un altro giocatore rossonero ha annunciato il suo addio al club: dopo gli anni trascorsi a Milano, vivrà una nuova avventura.

Non c’è solamente Olivier Giroud tra i leader della squadra che lasceranno Milanello a fine stagione. Anche Simon Kjaer oggi ha confermato ufficialmente che se ne andrà dopo la scadenza del contratto. Lo aveva già anticipato il suo agente Mikkel Beck recentemente e ora sono arrivate anche le sue parole.

Milan, Kjaer ufficializza l'addio
Addio Milan: c’è l’annuncio (Ansa Foto) – MilanLive.it

Il difensore danese ha parlato a Milan TV del suo addio: “Provo tante emozioni, da un po’ di mesi avevo la sensazione che la fine sarebbe arrivata adesso. Ci sarà una nuova avventura. Penso che la fine sia arrivata al momento giusto. Nel mio percorso di questi quattro anni sono arrivato a un buon punto. Ovviamente avrei potuto aiutare ancora, però è il momento giusto“.

Kjaer ha sempre voluto il Milan

Il 35enne nato a Horsens vuole continuare a giocare a calcio dopo l’Europeo: “Il mio futuro è diviso in tre parti. Voglio essere disponibile per l’ultima partita a San Siro e mettere la maglia del Milan, poi ci sarà un’avventura con la Danimarca che è sempre molto speciale. Infine, dovrò trovare la società per continuare a giocare. Ora la cosa più importante è questa settimana“.

Milan, Kjaer ufficializza l'addio
Addio Milan: c’è l’annuncio (foto acmilan.com) – MilanLive.it

Il futuro non lo spaventa, è un giocatore così esperto da non temere nulla: “Non ho paura. Ho provato così tante cose nella mia carriera e l’esperienza che ho mi dice che la paura non ti dà niente. Ho grande curiosità e voglia di avere un impatto su un gruppo come ho fatto qua“.

Aver indossato la maglia del Milan è stato un sogno realizzato per lui: “Sono venuto in Italia quando avevo 19 anni per giocare nel Palermo. Subito dissi al mio agente che volevo giocare nel Milan. C’è voluto un po’ di tempo, però poi sono arrivato e questa è la mia società e sarà sempre così. Sono arrivato quando il club era in difficoltà, Maldini e Massara mi hanno preso per avere un impatto soprattutto sui giovani e far crescere il gruppo. Penso di aver fatto il mio lavoro“.

Kjaer è stato fondamentale nel processo di crescita del gruppo, cosa non sempre facile anche quando hai esperienza e doti da leader: “Dipende sempre dal gruppo. Ho avuto la fortuna che assieme a me sia arrivato anche Ibrahimovic, non avevo bisogno di urlare. Potevo lavorare per vedere che si arriva presto per allenarsi e si va a casa tardi. Quando sono arrivato, al primo allenamento ce n’erano due-tre in palestra, invece ora ci sono tutti. C’è stato un percorso fatto anche assieme allo staff del mister e adesso non c’è nessuno che si rilassa“.

Il capitano della nazionale danese sottolinea che il talento non è sufficiente per diventare grandi giocatori e vincere: “Le qualità non bastano. Per migliorare e crescere si deve soffrire, serve la giusta mentalità per guardare avanti e lavorare. Così si può fare tanto anche con un gruppo con meno qualità. Nel calcio comanda una cosa: la mentalità. Tutti sanno giocare a calcio. Con il budget speso dal Milan ci sono pochi che hanno fatto quello che abbiamo fatto noi in questi quattro anni“.

Chiaramente, lo Scudetto vinto nel 2022 è qualcosa che rimarrà sempre nel suo cuore, anche se un brutto infortunio non gli ha permesso di giocare nella seconda metà della stagione: “Non puoi parlare di uno Scudetto se non hai qualità. E se ci metti anche tutto il resto, puoi fare cose che nessuno si aspettava. Credo che nessuno immaginasse quello Scudetto. Una cosa che vorrei cambiare è il mio infortunio, ma questa cosa mi ha fatto crescere tantissimo. Devi sfruttare i momenti che hai, è stato più facile trovare la gioia pura nel mio lavoro e sono maturato anche a casa con la mia famiglia. Ero consapevole delle cose che facevo prima, ma ora questa consapevolezza è il doppio. Vorrei essere ricordato come un difensore che ha lasciato un impatto ai ragazzi”.

Simon è stato nella lista Pallone d’Oro nel 2021 e si è classificato 18°, altro motivo di orgoglio: “Il percorso avuto nel Milan è stato il sogno della mia carriera. A 32 anni avere la possibilità di essere candidato al Pallone d’Oro con la maglia rossonera è una cosa per la quale avrei firmato a 18 anni“.

Kjaer ha spiegato perché il Milan sia più speciale di altre squadre: “Sicuramente per la storia. Quando ero un ragazzo, il top era il Milan. Ovviamente anche Paolo Maldini ha avuto un impatto su questo, perché era il difensore più forte al mondo e da difensore segui questi giocatori“.

La forza e l’unione del gruppo è qualcosa di determinate per avere successo: “Essere squadra è tutto – spiega – perché – parte tutto da là. C’è bisogno di tutto, non puoi essere squadra se in cinque non seguono. Questo è stato il primo gruppo nel quale ho avuto la stessa sensazione che ho in nazionale“.

Sul futuro dei suoi colleghi di reparto non ha dubbi: “Sono pronti per andare avanti da soli, hanno tantissima qualità. Tomori è quello con più esperienza e deve fare quel salto adesso, ha tutte le possibilità per diventare uno dei difensori più forti al mondo. Agli altri serve più tempo perché sono più giovani, ma hanno le stesse possibilità“.

Kjaer ha parlato anche dei tifosi milanisti: “Il rapporto che ho con loro è vicino al mio cuore. Mi hanno sorpreso come si sono comportati l’anno scorso e quest’anno. Anche la mia famiglia è diventata milanista“.

Questo il suo ultimo messaggio: “Ringrazio tutti. Il percorso che ho avuto qua è l’orgoglio e il sogno che mi ha portato tante gioie e soddisfazioni per la mia carriera e la mia vita. In futuro, quando terminerò di giocare, tornerò a Milano per vivere, perché Milano è casa nostra”.

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