Luca Serafini ha concesso un’intervista a MilanLive.it per parlare di alcuni temi attuali in casa rossonera: da Pioli al mercato e passando anche per la società.
La stagione del Milan è sostanzialmente terminata, visto che il secondo posto nella classifica della Serie A è in cassaforte e anche la partecipazione alla Final Four della prossima Supercoppa Italiana. I tifosi ora attendono di vedere le prossime mosse della dirigenza.
Stefano Pioli è destinato a non essere più l’allenatore rossonero e c’è curiosità di vedere chi sarà il suo sostituto. Circolano tanti nomi e non ci sono certezze. La scelta del tecnico può dire tanto sulle ambizioni del club, chiamato anche a fare un calciomercato di livello per colmare il gap dall’Inter ed essere protagonista sia in Italia sia in Europa. Di questo e non solo abbiamo parlato con il noto giornalista di fede milanista Luca Serafini.
Luca Serafini fra passato, presente e futuro
Come giudichi la stagione del Milan? Cosa c’è da salvare e cosa va buttato?
“Deludente. Non c’è stata alcuna possibilità di avvicinamento a un trofeo… Da salvare c’è un secondo posto che deve essere la base per ripartire, va buttato l’atteggiamento con cui si sono affrontati gli impegni clou in tutte le competizioni“.
Cosa pensi del lavoro di Pioli? C’era la sensazione che il suo ciclo fosse finito già un anno fa. È stato un errore andare avanti con lui?
“Quando le cose non vanno bene, le colpe sono soprattutto del tecnico: è un banale refrain che però non deve oscurare i demeriti di tutti, perché le responsabilità vanno sempre spartite esattamente come i meriti. Non ho mai pensato per un attimo che fosse un errore proseguire con lui, un grande professionista e una splendida persona: Pioli va solo ringraziato per aver riportato il Milan stabilmente tra le prime della serie A e nelle coppe europee, dopo anni di oblio. Il resto è il futuro“.
Veniamo ai giocatori. Hanno delle grandi responsabilità dirette oppure sono stati condizionati dal fatto che probabilmente avrebbero avuto bisogno di un altro allenatore per rendere al meglio? Qualcuno ti ha deluso in particolare?
“Non scherziamo. I giocatori sono professionisti e come tali si devono comportare. No, non qualcuno in particolare ma la squadra in generale nei momenti decisivi“.
Che idea ti sei fatto sul nuovo corso dirigenziale post Maldini-Massara e sulla proprietà RedBird? I milanisti si aspettano tanto Cardinale, Furlani, Moncada e Ibra per la prossima stagione. Tu hai fiducia per il futuro?
“È un momento di cambiamenti, molto delicato, in cui ci vogliono lucidità, lungimiranza, unità di intenti e coraggio. Su questo si misura una società. Sono ottimista per natura, quindi ho fiducia. Vediamo“.
Il Milan ti sembra una società “debole”? Numerosi tifosi si lamentano per il trattamento della stampa e hanno sensazione che abbia poco potere politico.
“La forza va espressa nei modi, nei toni e nelle sedi opportune. Su questi aspetti sono convinto che si debba lavorare e migliorare“.
Qual è la tua opinione sulla protesta della Curva Sud?
“È stata educata e civile, più che una protesta la definirei un monito. Così come si celebrano per la passione, il folklore e l’impegno nel seguire la squadra del cuore, le Curve vanno rispettate quando esprimono dissenso. E meriterebbero pubblicità per le loro intense attività sociali e di solidarietà, di cui si fa fatica invece a trovare traccia…”
Che mercato ti aspetti e cosa pensi manchi al Milan? “Temi” la cessione di un titolarissimo?
“Mi aspetto operazioni mirate nei settori chiave: centrocampo, anzitutto, poi attacco e difesa. Mancano due dobermann in mezzo al campo e un grande centravanti. Non temo niente: quando e se dovessero arrivare fiumi di soldi, nessuno diventa incedibile. I club italiani non hanno possibilità di opposizione“.
Questione allenatore: chi prenderesti per il dopo Pioli?
“Un uomo forte ed esperto“.
Cos’ha l’Inter più del Milan? Paolo Maldini recentemente ha parlato di “struttura sportiva che determina il futuro dell’area sportiva e che è stata gratificata con contratti a lunga scadenza. C’è un’idea di strategia”.
“Loro si muovono diversamente e hanno qualcosa più di tutte le altre, non solo del Milan. Io penso che la società rossonera abbia tutte le carte per poter ricominciare la prossima stagione giocando alla pari, ma deve dimostrarlo con i fatti“.