Su Djokovic, in attesa dell’inizio del Roland Garros, bisogna segnalare alcune dichiarazioni davvero spiazzanti.
La luce dei riflettori del mondo del tennis, e non solo, è ancora sugli Internazionali che si stanno disputando in questi giorni Roma, anche se è ormai è alle porte il secondo slam della stagione. Lunedì prossimo, infatti, inizierà il torneo più importante della stagione della terra rossa, ovvero il Roland Garros di Parigi.
Tuttavia, questa prima parte dell’anno non è stata particolarmente felice proprio per il campione in carica, ovvero il serbo Novak Djokovic. L’attuale numero uno al mondo, infatti, non ha ancora brillato in questo 2024. Agli Australian Open, infatti, è stato eliminato in semifinale da un grandioso Jannik Sinner.
Dopo gli Australian Open, Djokovic prima è stato eliminato da Luca Nardi al secondo turno dell’Indian Wells e poi ha perso la semifinale del torneo di Monte Carlo contro il norvegese Casper Ruud. Mentre a Roma, dove è stato anche colpito da una borraccia mentre firmava alcuni autografi, è uscito ai sedicesima dopo aver perso per 2 set a 0 contro il cileno Alejandro Tabilo. L’attenzione del serbo, dunque, è tutta ora verso il Roland Garros, anche se in queste ultime ore bisogna registrare alcune parole su di lui che hanno fatto il giro del mondo.
Il suo ex allenatore Goran Ivanisevic, come riportato dal quotidiano ‘Blick’, si è soffermato così su Djokovic: “Quando alleni Novak, tutto ciò che è inferiore ad una vittoria è un fallimento. Lui è molto esigente, visto che vuole sempre migliorare. C’è molta pressione. La lingua mi ha aiutato molto con lui, non c’era nessuna barriera tra di noi”.
Ivanisevic poi continua il suo intervento sul tennista serbo: “Novak vuole sapere quindici cose alla volta ed hai solo tre secondi per spiegargliele. Devi, quindi, cercare di riassumere il tutto in poche parole. Con lui può essere difficile, ma mi sono divertito. Abbiamo lavorato molto sul suo servizio, soprattutto sulla seconda”.
Le dichiarazioni di Goran Ivanisevic, dunque, si sono concluse sulle sue discussioni in campo con Djokovic: “E’ successo più volte. Poi urlava contro ancora e tutti lo vedevano. A volte riuscivo a capirlo breve e a volte no. Voleva sapere, forse, qualcosa sul servizio ed io dicevo qualcosa sulle nuvole. Allora Novak si arrabbiava con me, ma almeno lo faceva con me. Dopo cinque minuti si è calmato di nuovo, visto che ha potuto sfogare e giocare liberamente. L’aspetto mentale è quello più importante nel tennis”.