Tutte le parole e le verità del giornalista ben informato sui fatti di casa Milan, riguardo alla scelta del prossimo allenatore rossonero.
Giorni caldi, caldissimi in casa Milan. In ballo c’è la decisione sul prossimo allenatore rossonero, colui che prenderà il posto di Stefano Pioli con il compito di ristrutturare l’area sportiva e dare nuova linfa al progetto tecnico.
Tutti gli indizi al momento sembrano far virare le scelte della dirigenza Milan sul nome di Julen Lopetegui. Lo spagnolo 58enne, allenatore di grande esperienza internazionale (ha anche guidato la nazionale iberica) è il favorito del club. Un personaggio che convince per il gioco sempre espresso dalle sue squadre e per il suo essere aziendalista.
Un profilo che non scalda il tifo rossonero, visto che la maggior parte dei supporter sarebbero rimasti più ingolositi da altri nomi accostati al Milan. Eppure a dare spiegazioni chiare sulla scelta attuale c’ha pensato Matteo Moretto, il giornalista di Relevo che per primo fece il nome di Lopetegui già a febbraio scorso.
Moretto e lo scenario Milan: perché Lopetegui è la prima scelta
Intervenuto a “La fiera del calcio” su Twitch, Moretto ha dato la sua versione dei fatti, spiegando perché il Milan abbia virato su Lopetegui e gli umori all’interno della società: “Non è una scelta fatta in 1-2 settimane, bensì fa parte di valutazioni importanti di tanti mesi. Già a dicembre si è parlato di Lopetegui, perché si pensava che il ciclo Pioli potesse finire anticipatamente. Lo spagnolo convince per quanto riguarda metodologie, esperienza, modo di porsi e preparazione. In casa Milan tutti si giocano tanto”.
Dunque non è vero che la dirigenza fosse spaccata nella scelta del tecnico: “Ho sentito dire che Ibrahimovic voleva un allenatore mentre Furlani e Moncada un altro. Non è così, non sarebbe producente. Sono state fatte valutazioni generali. Mi spiace per chi rimarrà deluso, ma Lopetegui è e resta in piano A”.
Infine una battuta su Antonio Conte, l’unico profilo che scalderebbe l’entusiasmo dei milanisti: “Accostare certi nomi al Milan è stato un errore. Il club ha escluso quei profili che guadagnano 8-9 milioni l’anno. Non mi risulta che Conte sia mai stata la prima scelta, non è compatibile con questo progetto. Aver accostato questi allenatori ha traviato l’immaginario dei tifosi”.