Il Milan non è brillantissimo dopo le soste per le nazionali. Lo dicono i numeri della prima parte della stagione, piuttosto preoccupanti.
Finalmente torna la Serie A, dopo le canoniche due settimane di fine marzo dedicate agli impegni delle nazionali. Un periodo che piace poco sia agli appassionati di calcio, sia agli allenatori che devono fare i conti con i possibili infortuni o sovraccarichi muscolari dei propri calciatori, convocati in giro per il mondo.
Il Milan affronterà il post-sosta in quel di Firenze, una trasferta a dir poco complessa contro una squadra che venderà cara la pelle, come ha già fatto contro tutte le big passate dallo stadio Franchi. I rossoneri devono proseguire nel loro momento positivo e mantenere saldo il secondo posto in classifica.
Uno dei crucci maggiori per Stefano Pioli e per i suoi uomini è quello di ripartire con la stessa positività ed intensità delle scorse settimane. Non sarà semplice, non soltanto per la difficoltà dell’impegno contro i viola. Ma anche perché storicamente il Milan fa fatica una volta ritornato dalla sosta per le nazionali, come dicono i precedenti.
Due k.o. pesanti per il Milan dopo le nazionali
In questa stagione la Serie A si è già fermata in tre occasioni, nella prima parte del campionato, sempre per impegni internazionali che hanno bloccato almeno per due settimane il tutto. Tre momenti in cui il Milan ha faticato a ritrovarsi, come indicano i risultati non brillanti del post-sosta.
Nel primo caso, a settembre, il Milan tornò subendo la sconfitta senza dubbio più deleteria dell’anno: il 5-1 nel derby d’andata contro l’Inter, con i rossoneri annichiliti dallo strapotere fisico e tattico della squadra di Simone Inzaghi. Il secondo k.o. maturò ad ottobre, dopo la sosta autunnale: sconfitta interna di misura con la Juventus (gol dell’ex di Locatelli) che di fatto mise fuori gioco il Milan nella corsa Scudetto.
L’unico sorriso arrivò a novembre, quando il Milan tornò in campo proprio contro la Fiorentina a San Siro. I rossoneri la spuntarono 1-0 con il rigore vincente di Theo Hernandez. Ma dal punto di vista del gioco e della brillantezza non fu certo una prestazione da ricordare, se non per i sacrifici difensivi che stopparono gli assalti viola. Domani al Franchi ci si aspetta un Milan diverso e ben più lucido delle ultime occasioni dopo la sosta.