Novità dall’Europa per quanto concerne il progetto rossonero sul nuovo impianto sportivo a San Donato.
Il Milan vuole ridurre il gap che lo separa delle principali squadre europee e costruire uno stadio di proprietà è un tassello fondamentale. Serve tempo, però il club ha già avviato dei piani concreti per arrivare a raggiungere l’obiettivo.
Pur valutando l’ipotesi di ristrutturare San Siro con l’Inter, per la quale si attende che WeBuild presenti il proprio progetto entro giugno, la priorità rimane San Donato Milanese. Sono già stati acquistati i terreni sui quali dovrebbe sorgere l’opera da circa 70 mila posti. Nell’area San Francesco sorgeranno anche la nuova sede, il museo, un hotel e altre strutture commerciali e di intrattenimento.
C’è chi tra Milano e San Donato non vede di buon occhio il progetto del Milan e sta cercando di ostacolarlo. Anche se il club rossonero è fiducioso di poter arrivare al traguardo, in Italia non si può mai dare nulla per scontato. I colpi di scena sono sempre dietro l’angolo e bisogna sapersi muovere con attenzione. RedBird Capital Partners ha esperienza nella costruzione di impianti sportivi e sta collaborando con realtà americane come CAA Icon e lo studio Manica per realizzare anche quello del Diavolo.
Serve realizzare un Accordo di Programma con tutti gli enti coinvolti nel progetto e poi ottenere l’ok finale del Consiglio Comunale di San Donato Milanese. Il sogno del club è quello di iniziare a costruire prima della fine del 2025 e di poter giocare nella nuova casa per la stagione 2028/2029 o al massimo per la successiva. Tra l’altro, nel 2030 scade il contratto per giocare a San Siro.
Intanto, arriva una buona notizia dall’Unione Europea. La Commissione Petizioni del Parlamento Europeo ha archiviato la petizione presentata da GreenSando, associazione nata a San Donato Milanese con lo scopo di informare e sensibilizzare i cittadini sulle problematiche relative al consumo del suolo.
Luca Colapaoli di GreenSando ha spiegato che la petizione era stata aperta ancora nel 2020 e “riguardava il consumo del suolo di tutto il Sud-Est Milano. Ovviamente, nell’ultimo anno l’intervento più impattante ha riguardato il progetto del nuovo stadio del Milan e la discussione è stata incentrata su quello. Nonostante siano stati declinati tutti gli impatti negativi di tale progetto, si è deciso di chiudere la petizione. Ne presenteremo quanto prima un’altra che possa essere più incisiva“.
La Commissione ha motivato la sua decisione non nel merito del contenuto, ma considerando il lungo periodo di apertura della petizione. Ha consigliato di aprire una nuova che riguardi la zona specifica in cui il Milan vorrebbe costruire il nuovo stadio. La partita non è chiusa, anche se il club rossonero rimane ottimista.