Pato può tornare a giocare in Europa in queste ultime gare della stagione: un’ex leggenda del Milan lo vuole a tutti i costi
Alexandre Pato potrebbe giocare ancora in Europa, probabilmente per l’ultima avventura della sua agrodolce carriera. Incredibile ma vero, l’ex attaccante rossonero, a 34 anni già compiuti, starebbe per regalarsi un’ultima straordinaria parentesi in un calcio competitivo, tentato dalla proposta di un suo grande ex compagno di squadra proprio al Milan. Un’occasione di rilancio straordinaria per un calciatore che, negli ultimi anni, ha vissuto nel ricordo, o forse nell’ombra, del grande campione che è stato.
Svincolato nel 2023 dal San Paolo dopo una parentesi in patria non particolarmente fortunata, il “papero” non ha ancora deciso se gettare definitivamente la spugna e appendere gli scarpini al chiodo o concedersi invece un’ultima passerella. A farlo propendere per questa seconda ipotesi potrebbe però essere una leggenda del calcio brasiliano, un suo ex compagno pronto a far di tutto pur di portarlo nella sua squadra per ricomporre, almeno teoricamente, un tandem in grado di far battere il cuore ai tifosi rossoneri.
A chiamarlo con sé, stando al portale spagnolo Elgoldigital, sarebbe stato infatti Ronaldo Luis Nazario de Lima, oggi proprietario del Valladolid, squadra che milita nella seconda divisione spagnola e che nutre ambizioni molto importanti.
Il piano di Ronaldo sembrerebbe chiarissimo: portare in Spagna Pato per cercare di raggiungere la promozione in Liga che tutti i tifosi dei Pucelanos sognano. Un’ambizione corroborata dall’acquisto, lo scorso febbraio, di un altro attaccante di grande esperienza come Álvaro Negredo.
Per un brasiliano come Ronaldo, Pato rappresenta però più di un sogno. L’ex Milan e Chelsea sarebbe l’uomo giusto, secondo il Fenomeno, per far fare alla sua squadra quel necessario salto di qualità in un campionato combattuto, con i primi due posti per la promozione diretta ancora a portata di mano.
D’altronde, il legame tra Ronaldo e Pato è rimasto indelebile fin da quell’ormai lontano Milan-Napoli del 13 gennaio 2008, il giorno in cui il “papero” debuttò in rossonero e, davanti a 70mila tifosi increduli, dimostrò al mondo intero di valere i 22 milioni versati dal club guidato da Berlusconi all’Internacional di Porto Alegre per ingaggiare quel ragazzino di 18 anni con un grande potenziale ancora tutto da dimostrare.
In quella gara, Ronaldo era in campo e formava, con Alexandre e Kakà, un tridente verdeoro che oggi farebbe commuovere tutta l’Europa. Fu proprio il Fenomeno ad aprire le danze dopo un quarto d’ora, e fu lo stesso Ronaldo a riportare avanti il Milan per 3-2 a inizio ripresa, dopo la rimonta iniziale dei partenopei, propiziata anche dai continui salvataggi di Iezzo su un Pato scatenato.
Lo stesso portiere azzurro nulla poté però sulla caparbietà del giovanissimo attaccante brasiliano che, dopo aver visto anche Kakà andare a segno, fissò il punteggio sul 5-2, anticipando Domizzi, beffando il portiere rivale e mandando in delirio tutto il Meazza. Ricordi di un calcio di un’altra era, che in parte potrebbe rivivere in questi mesi in terra castigliana.