Emergono nuovi dettagli dall’indagine della Guardia di Finanza sul trasferimento da Elliott a RedBird dell’AC Milan. Ora si indaga anche sul prezzo di vendita.
Un uragano si è abbattuto in casa Milan nelle giornata di martedì. La Guardia di Finanza ha fatto irruzione nella sede di Via Aldo Rossi per sequestrare materiale fiscale sul passaggio di proprietà da Elliott Management a RedBird avvenuto nel 2022. L’indagine ha come motivo principale la possibilità che la maggioranza del club rossonero sia ancora controllato da Elliott e dunque dalla famiglia Singer. In tal senso sono indagati quattro personaggi, i due AD Ivan Gazidis e Giorgio Furlani e Jean-Marc McLean e Daniela Italia, manager del fondo Elliott e amministratori della società lussemburghese Project RedBlack.
Gazidis e Furlani sono indagati nello specifico di “reato di ostacolo all’attività della Federazione Italiana Gioco Calcio di vigilanza sui requisiti di legge delle società padrone di squadre di calcio”. In sostanza, secondo l’accusa, l’AC Milan sarebbe rimasto essenzialmente nelle mani della famiglia Singer e questo omesso dai due Amministratori Delegati (Gazidis prima Furlani dopo) del club. Ma non c’è solo questo aspetto al centro dell’indagine.
Come informano Ansa e la Gazzetta dello Sport, RedBird ed Elliott sarebbero indagati anche per quanto concerne il prezzo di vendita/acquisizione del club rossonero. 1.2 miliardi non è ritenuto un prezzo congruo, e anzi troppo alto. Di seguito i dettagli.
Milan, indagine sul prezzo di vendita
Come riporta Luca Bianchin sulla rosea, la Procura di Milano sta indagando anche sul prezzo di vendita del Milan da Elliott Management a RedBird. Questo aspetto dell’indagine è emerso nella giornata di oggi. Gli inquirenti, insomma, hanno raccolto documentazione a Casa Milan anche per capire se il prezzo della transazione, 1 miliardo e 200 milioni, sia stato congruo oppure possa nascondere delle irregolarità.
Il giornalista de La Gazzetta sottolinea che il valore dato al club è sembrato alto già dai giorni del closing, “considerato – scrive Bianchin – che esprimeva un multiplo dei ricavi superiore a 4,5 e l’algoritmo della società di consulenza Football Benchmark assegnava al Milan un valore di 578 milioni. Come si arriva da questa cifra a un valore sostanzialmente doppio? I procuratori Polizzi e Cavalleri sono al lavoro anche su questo tema”.
ANSA aggiunge che “il club è stato comprato formalmente per circa 1 miliardo e 200 milioni di euro, cifra che negli ambienti è da tempo ritenuta troppo alta. Le indagini puntano a far luce anche sul motivo della presunta simulazione di compravendita. La Gdf e i pm sono già al lavoro sulle carte sequestrate ieri per accertare le ragioni che ci sarebbero dietro l’operazione”.