Incredibile ma vero, le perquisizioni in casa Milan hanno svelato una documentazione che conferma voci ed indiscrezioni recenti sul club.
Le cronache riguardanti il Milan si sono improvvisamente spostate dal campo agli uffici del club rossonero. La perquisizione a sorpresa della Finanza nella giornata di martedì presso la sede di Casa Milan ha aperto nuove indagini e acceso i riflettori sulla questione societaria.
La GdF sta lavorando sulla veridicità del passaggio di proprietà, sottoscritto nel 2022, dal fondo Elliott Management a RedBird Capital, la società di Gerry Cardinale che attualmente detiene le quote di maggioranza. Le accuse sono di movimenti di facciata che nasconderebbero il fatto che tramite un vendor loan da 550 milioni Elliott sia ancora il vero controllore del Milan.
Ma all’interno dei documenti rilevati dai finanzieri nelle scorse ore ne spunterebbe uno davvero interessante, capace di svelare un retroscena societario di cui in realtà si stava parlando spesso in tempi recenti. Ovvero l’accesso di un nuovo partner all’interno delle quote rossonere.
PIF entra nel Milan: già pronte le quote per i sauditi
Già tutto messo nero su bianco. Il fondo sovrano PIF di origine saudita è stato già indicato nei documenti intercettati come l’investitore destinato a entrare nella proprietà del club. Tale documento, intitolato «Ac Milan Investor Presentation», si fa riferimento chiaro al fondo sovrano a cui andrebbe il 41,7% delle quote, tramite il riacquisto dell’80% del vendor loan a fronte di una spesa di 487,5 milioni di dollari.
La quota che PIF starebbe rivelando dalle mani di Elliott sarebbe stata convertita in equity. Questa possibilità non compare negli atti, ma appare la mossa ideale per rendere il fondo saudita come secondo azionista del Milan. Il tutto fa parte della strategia della società araba di raggiungere i mille miliardi di patrimonio entro il 2025.
Dunque tutto vero. Nelle scorse settimane si era vociferato di contatti tra RedBird e alcuni investitori provenienti dal Medioriente. Addirittura si era parlato di un contatto tra Gerry Cardinale ed i fondi sauditi durante il Gran Premio di Formula 1 a Gedda di sabato scorso. Incontri saltati poiché il patron del Milan ha deciso di rimandare il viaggio in Arabia Saudita.
Ma tutto era già scritto e deciso. Una mossa che farebbe comodo al Milan ed a Cardinale, che entro fine 2025 deve forzatamente ripagare il prestito a Elliott con tasso di interesse del 7%, per un ammontare complessivo di 650 milioni di euro circa. L’ingresso di PIF aiuterebbe tale processo, anche se dopo le perquisizioni delle scorse ore bisognerà capire cosa rischia il club.