Novità in arrivo in casa Milan. Kirovski potrebbe non essere l’unica novità nel mondo rossonero: ecco le ultime news da La Gazzetta dello Sport
Cambiamenti in arrivo per il Milan di Gerry Cardinale. Il numero uno di RedBird e i suoi si uomini si stanno movendo per rafforzare il club rossonero.
Sull’arrivo di Kirovski al Diavolo arrivano sempre più conferme: i dialoghi tra le parti stanno proseguendo in maniera proficua e il dirigente – il vero primo ‘colpo’ di Zlatan Ibrahimovic – è pronto ad affiancare D’Ottavio e Moncada. Non è ben chiaro il ruolo che andrà a ricoprire all’interno della dirigenza, ma con la nascita della seconda squadra ricoprirebbe una posizione di rilievo. Serve dunque attendere per capire cosa farà l’ex LA Galaxy.
Ma Kirovski potrebbe non essere l’unico dirigente a varcare il portone di Casa Milan: La Gazzetta dello Sport di oggi scrive come sia stia intensificando le voci che vorrebbero Damien Comolli, attuale presidente del Tolosa in orbita rossonera. “Potrebbe diventare un riferimento per Cardinale sul Milan”, scrive il giornale.
Cambiamenti in vista
RedBird, dunque, è pronto a rafforzare il proprio organico, con uno Zlatan Ibrahimvoic sempre più al centro del progetto.
Questo avviene mentre i rumors legati a nuovi partner provenienti dal Medio Oriente continuano a riempire le pagine dei giornali. Non solo PIF – prontamente smentito -, ma anche altri fondi arabi. La ricerca di nuovi fonti da parte di Gerry Cardinale tra Bahrein, Emirati e Arabia Saudita sta d’altronde proseguendo, ma non è il tempo di cedere le quote di maggioranza. RedBird vuole mantenere il potere e costruire lo stadio, facendo così crescere il valore del Milan. Cardinale prima o poi venderà, ma non è il momento per farlo.
Sarà un Milan con un organico più forte, dunque, quello che vivrà la nuova stagione, con Ibra sempre più protagonista. Un Ibra che sarà determinante anche per le decisioni di campo. Ben presto così capiremo anche quale sarà il futuro della panchina. Stefano Pioli ha incassato la fiducia dello svedese, ma non ci sono ancora certezze. Il finale di stagione sarà determinante per capire se il tecnico di Parma potrà davvero tenersi stretta la panchina o se ci sarà qualcun altro al suo posto.