Milan, Scaroni: “Ecco la verità su Pioli, PIF e San Siro”

Scaroni prima di Milan-Empoli ha parlato della situazione di Pioli, dei rumors sull’arrivo di nuovi capitali arabi e anche dello stadio.

Oggi pomeriggi a San Siro si gioca una partita di campionato importante per i rossoneri. Vincere significherebbe mettere un altro tassello verso la qualificazione alla prossima Champions League. Dato che il Bologna ha perso con l’Inter, c’è la possibilità di allungare a +8 sul quarto posto ora occupato dalla squadra di Thiago Motta. Inoltre, facendo bottino pieno ci sarebbe la chance di scavalcare momentaneamente la Juventus in seconda posizione.

Paolo Scaroni su Pioli, PIF e San Siro

Paolo Scaroni prima della partita ha parlato ai microfoni di DAZN ed è stato interpellato innanzitutto sul futuro di Stefano Pioli, allenatore spesso messo in discussione: “Questa cosa del futuro di Pioli ormai è un tormentone da mesi, un tormentone solo mediatico, non all’interno della squadra. Come ha detto bene Ibrahimovic, il mister deve continuare a lavorare tranquillo e tutto andrà bene“.

Il presidente del Milan ha ribadito che non ci sono discussioni con il fondo sovrano saudita PIF o altri soggetti per un ingresso dell’azionariato rossonero: “Lo ha già detto molto bene Furlani: non c’è nulla di vero. È un altro tormentone che ci riguarda e lo lascio passare con molta tranquillità. Non sta succedendo proprio niente“.

Infine, si parla dell’ipotesi di ristrutturare San Siro, tema discusso venerdì a Palazzo Marino con Inter, WeBuild e Beppe Sala. Scaroni ha fatto il punto: “Vorrei lavorarci un po’ di più. Premesso che come Milan continuiamo a portare avanti il progetto di San Donato, abbiamo speso 40 milioni ed è la priorità, il sindaco Sala vuole fare un ultimo tentativo per vedere se si può ristrutturare San Siro. Noi non possiamo che dire sì, ma diamo gli elementi a WeBuild in modo tale che possa sviluppare un progetto. Questo progetto deve valutare cosa si può fare a San Siro per renderlo uno stadio più moderno e adatto alle nostre esigenze. In secondo luogo, bisogna vedere come possiamo farlo continuando a giocare a calcio, considerando che ci giocano due squadre impegnate anche nelle coppe. Bisogna valutare l’impatto sulle società e sui tifosi. Prima di dare un giudizio, aspettiamo di vedere il progetto di WeBuild, che ci ha promesso un risultato per giugno“.

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