Il sindaco di Milano si espone sulla questione San Siro in un’intervista: il monito ai due club ed il costo per ammodernare l’impianto
La questione stadio a Milano sta diventando una vera e propria soap opera, con puntate che si arricchiscono di colpi di scena a cadenza quasi giornaliera. Giuseppe Sala, sindaco di Milano, è probabilmente l’ultimo ad arrendersi sulla questione San Siro ed ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano Libero.
Il suo obiettivo, manco a dirlo, è che sia Milan che Inter continuino a giocare nell’impianto meneghino, da ristrutturare adeguatamente per trasformarlo in uno stadio all’avanguardia. L’attacco al Milan fatto dal primo cittadino del capolugo lombardo non è nemmeno velato.
Sala ha infatti ricordato di aver scritto al Milan di volere la conferma sull’assenza di interesse nei confronti di San Siro. “Mi rispondono lasciando la questione aperta il 23 febbraio, in maniera interlocutoria, spiegando come sarebbe dipeso anche dal vincolo su San Siro della Sovraintendenza. Per rispetto dei milanesi e di Milano devono scrivermi dell’intenzione di andare a San Donato su carta intestata con tanto di firma“.
San Siro, apertura dell’Inter: le parole di Sala
Se il Milan dovesse confermare la sua intenzione di proseguire con il progetto a San Donato, a quel punto Al Comune resterebbe capire se possa interessare davvero all’Inter, con Zhang che ha dato “una disponibilità sincera a patto di limitare gli spagi inagibili durante i lavori oppure giocare in altro impianto alcune giornate“.
In caso contrario, San Siro sarà trasformato in un luogo “per eventi e concerti anche se significherebbe cancellare la storia del calcio nell’impianto“. Sala ha poi spiegato come sarà sua intenzione convocare WeBuild, Inter e Milan allo stesso tavolo per “verificare le esigenze dei club“.
Il sindaco ha peraltro mostrato le sue remore sul Milan. “Non è un progetto facile San Donato, persistono le mie perplessità e posso dire che è impossibile per mia esperienza sostenere come sia pronto nel 2028 l’impianto” ha commentato, ricordando come scadrà nel 2030 il contratto d’affitto delle due società con San Siro.
Se Sala ha ammesso come siano tempi difficili per investimenti elevati, al contempo ha spiegato come abbia informato i club che le spese di ammodernamento saranno a carico loro se vorranno “lo stadio di proprietà. Le cifre sono ipotetiche, ma siamo sui 300-350 milioni di euro a cui aggiungere i 100 milioni del valore dell’impianto. San Siro lo darei a 90 in diritto di superficie con una formula che lo farebbe diventare dei club“.
Sollecitato sul futuro, si è poi esposto. “Credo riuscirò a convincere le società a non lasciare San Siro ma voglio una risposta entro giugno, chiederò di non avere i piedi in due scarpe, così come entro quella data chiederò uno studio a WeBuild“.