Le dichiarazioni di Noah Okafor, uno dei volti nuovi del Milan che ha rivelato anche l’origine dei primi contatti con i rossoneri.
Numeri positivi, prestazioni sufficienti ma anche tante incertezze di natura muscolare. Si può riassumere così la prima esperienza, finora, in Italia di Noah Okafor. Il giovane attaccante svizzero che il Milan ha voluto portare in Serie A durante l’ultima sessione di mercato estivo.
Acquistato dal Salisburgo per circa 14 milioni di euro, Okafor si è dimostrato molto utile da schierare a gara in corsa. Mentre deve migliorare il livello delle prestazioni quando gioca dal 1′ minuto, come visto contro il Monza dove non ha lasciato affatto il segno.
Intanto il portale Transfermarkt ha realizzato un’intervista proprio con il classe 2000 in forza al Milan, per raccogliere le sue prime impressioni in rossonero ed anche qualche retroscena sul suo trasferimento: “Mi avevano contattato già dopo la partita di Champions League, quando gli feci gol nella fase a gironi 2022/23. Non si è riusciti a trovare un intesa per il mercato invernale ma fortunatamente ci siamo riusciti l’estate scorsa. Avevo altre opzioni ma sono stato affascinato fin da subito dal Milan” – ha svelato subito Okafor.
Okafor, la passione rossonera e il suo ruolo ideale
Non ha avuto dubbi Okafor a scegliere il Milan, consapevole di quanto fosse complesso adattarsi subito ad un calcio difficile come quello italiano: “Bisogna sapersi adattare, sapevo già come sarebbe stato in Italia. Lo stadio di San Siro è sempre pieno, se sai calarsi in queste atmosfere non puoi augurarti cose migliori nel calcio. Forse solo 2-3 club considero più grandi del Milan. Sono entrato subito in sintonia con i compagni, come Leao che mi ha aiutato molto”.
Proprio il feeling con Leao fa parlare: “Abbiamo caratteri simili. Condividiamo le stesse idee, in campo e al di fuori. Amiamo scherzare e siamo giocatori vicini per caratteristiche. Se gioco poco? Sapevo che non sarei stato subito un titolarissimo, ma lavoro per farmi trovare pronto, il mister conta molto in me”.
L’ammirazione per il Milan: “Lo prendevo sempre a Pro Evolution Soccer. Aveva i calciatori migliori in rosa, ha vinto 7 volte la Champions. Il mio obiettivo da piccolo era raggiungere un livello di squadra così alto. Ora che ci sono voglio restare, essere libero da infortuni”.
Sul ruolo ideale: “Mi sento un’ala sinistra, anche se lì c’è Rafael e devo avere pazienza. Ma posso giocare bene anche da seconda punta”.