Lotito arrabbiato per l’operato arbitrale di Di Bello, che ha espulso tre giocatori biancocelesti durante il big match allo stadio Olimpico.
In Lazio-Milan non sono mancate delle polemiche, alcuni episodi hanno scatenato le proteste biancocelesti. Ci sono stati anche tre cartellini rossi estratti per la squadra di casa. Il fischietto Marco Di Bello nel mirino.
Claudio Lotito nervoso ai microfoni di DAZN al termine della sfida: “Io mi sento di dire che quando il gioco assume queste connotati devono esserci altri organismi per valutare. Manca affidabilità del sistema, bisogna ricorrere a istituzioni terze per porre fine a queste situazioni incresciose. Oggi si sono superati tutti i limiti. Parlo io per evitare che altre parole vengano usate in maniera strumentale. La squadra si farà valere nelle sedi preposte, con altre istituzioni“.
Il presidente della Lazio prosegue criticando Di Bello: “Chi fa l’arbitro deve capire punto di equilibrio e punto di rottura. Mi sembra che i punti di mediazione non sono concepibili stasera. Io non parlo con gli arbitri, non conosco neppure Di Bello. Ho solo visto come ha arbitrato, non intrattengo rapporti con nessuno di loro. La Lega deve avere una conduzione terza. Oggi non rimprovero nulla alla squadra, ha combattuto fino alla fine e poteva coronare un risultato sportivo diverso“.
Si parla poi del rapporto con Maurizio Sarri, col quale ha avuto qualche tensione recente: “Ho un confronto dialettico normale, ho fiducia in Sarri e nella squadra. Oggi una sconfitta forzata. Ho detto loro che bisogna guardare avanti e pensare al prossimo appuntamento, non c’è nessuna responsabilità da parte della squadra. Bisogna far rispettare le regole, che in questo sistema non vengono più rispettate. Storia di una morte annunciata. So a chi rivolgermi, penso ci siano le condizioni per farlo. Il messaggio ai tifosi è avere fiducia nella società, capisco la loro amarezza. Non c’è interpretazione stasera, c’è la determinazione. Tutti hanno visto cosa è successo. Oggi partita priva di valori sportivi, certe cose non devono succedere né alla Lazio né ad altri“.