L’attaccante rossonero ha trattato tanti temi nella sua biografia, dai problemi del razzismo al rapporto con il proprio allenatore
Rafael Leao si è raccontato nel suo libro intitolato “Smile“, che lascia già intendere il suo approccio alla vita. L’attaccante portoghese racconta le sue passioni, dal calcio alla musica, passando per la moda, spiegando anche i rapporti con alcune figure importanti del mondo rossonero.
Uno degli argomenti centrali della narrazione non può certo non essere il razzismo, soprattutto dopo l’ultimo episodio con il compagno di squadra Maignan a Udine. “Un fatto assurdo e gravissimo. – spiega Leao – E anche quando ho visto Lukaku essere ammonito perché ha festeggiato in faccia ai tifosi razzisti della squadra avversaria mi sono arrabbiato tantissimo. È una cosa che non ha senso, e che non fa altro che contribuire a un clima già abbastanza esasperato”.
“Giustifica quei pazzi che pensano che al giorno d’oggi si possa ancora vivere in questo modo. – aggiunge il portoghese – Accadde la stessa cosa a Zlatan nel 2021, sempre contro la Roma. Dopo esser stato insultato per tutta la partita con una parola incredibilmente fastidiosa anche da ripetere, esultò e l’arbitro lo ammonì”.
Il 24enne spiega con chiarezza il suo punto di vista in merito a questo problema qui in Italia: “Non credo che l’Italia sia un Paese razzista, ma credo che le istituzioni sportive siano ancora molto indietro. Spostare sempre la responsabilità sul soggetto è il miglior assist possibile che si possa fare a un razzista”
Il portoghese sul rapporto con Pioli
Una sezione importante del libro è poi dedicata a Stefano Pioli e al suo rapporto con il tecnico emiliano. Pioli ha letteralmente trasformato il classe 1999 in uno dei giocatori più forti d’Europa, ma le cose all’inizio non erano andate bene.
L’ex Lille rivela infatti: “All’inizio non eravamo in sintonia. Ricordo una conferenza stampa che mi aveva infastidito, in cui aveva detto cose che secondo me non doveva dire. C’è voluto tempo prima che capissimo come relazionarci. Lui ha avuto la bravura di trovare il miglior modo per far giocare me e la squadra. Mi ha messo nelle condizioni di poter fare la differenza”.
Un rapporto che però oggi è forte e basato sulla fiducia reciproca: “Mister Pioli spesso ha detto che con me ha parlato tanto, è vero, mi ha aiutato e mi ha dato sempre fiducia. Abbiamo formato un legame e ho sempre pensato di dover ripagare questa fiducia”.