Arrivano le dichiarazioni dell’opinionista, destinate a far discutere, nel post gara di Monza-Milan. Nel mirino delle critiche finisce ancora una volta Rafa Leao
Non potevano mancare le critiche a Rafa Leao dopo il ko del Milan contro il Monza. Il passo falso contro i brianzoli di ieri sera, in una match valevole per la venticinquesima giornata di Serie A, ha chiaramente spazzo via tutto quello che di buono era stato fatto in questo inizio del 2024.
Inevitabilmente l’attaccante portoghese è finito nel mirino della critica. E’ successo a Pressing, programma di Mediaset, in cui è intervenuto Massimo Mauro. L’ex giocatore ha attaccato pesantemente il numero dieci del Diavolo, usando davvero parole forti: “Il Milan ha giocato senza Leao, Pulisic è entrato bene dalla panchina e ci ha messo voglia e ha dato tanto. Leao si è rifiutato di aiutarti nel secondo tempo, non mettendo quello che può e che deve dare”
Mauro ha poi proseguito, sottolineando come il Milan abbia bisogno di leader dentro e fuori dal campo ed evidentemente per lui Leao non lo è: “Le grandi squadre si costruiscono quando il giocatore più forte è più forte in tutto. E’ un esempio in tutto – prosegue l’ex giocatore -. Se il tuo leader è un rapper, la dico così, voglio dire che ciondola, non dà la carica ai compagni. Fa 3 dribbling ok e poi? Oggi questo ragazzo non c’è mai stato, non ha aiutato Theo Hernandez che è stato sempre solo sulla sinistra. Con un leader così fai fatica“.
L’altalena di Rafa Leao
E’ una stagione complessa quella di Rafa Leao, che continua ad essere criticato pesantemente. I numeri, soprattutto in campionato, ci stanno dicendo che qualcosa non va, anche se l’importanza del portoghese all’interno delle partite dei rossoneri è sotto gli occhi di tutti.
E’ pur vero, inoltre, che le tante critiche cozzano con le notizie che vorrebbero Leao come una delle prime scelte da parte del Psg per sostituire Kylian Mbappe, che come è noto passerà al Real Madrid di Carlo Ancelotti.
Come spesso accade, nel mondo del calcio, manca l’equilibrio e la memoria è spesso corta. Non è certo passato così tanto tempo da quando Leao veniva esaltato per le sue giocate, per i suoi gol e per il suo sacrificio. Era giovedì quando il portoghese ci mostrava tutto questo, prendendosi gli applausi, meritati di San Siro.