Parla il dirigente che conosce benissimo il Milan, che ha fatto la storia dei rossoneri, Adriano Galliani, che parla così di una delle stelle del Diavolo
E’ la partita di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani. Stasera il Milan di Stefano Pioli farà visita al Monza di Palladino, per la venticinquesima giornata di Serie A.
Un match davvero speciale per l’ex Amministratore Delegato rossonero, che alle 20.45 proverà emozioni forti. Il suo cuore sarà diviso tra il biancorosso e il rossonero. Galliani così in un’intervista a La Gazzetta dello Sport ha parlato a 360 gradi di Milan-Monza, soffermandosi abbondantemente su Zlatan Ibrahimovic.
D’altronde quella di stasera sarà la prima volta che lo svedese affronta Galliani nelle nuove vesti di dirigente. L’ex Ad rossonero non ha mai nascosto la sua passione per Ibra: “Gli dico che lo amo, Io amo Ibrahimovic. Punto. L’avrei voluto al Monza come giocatore o qualsiasi altra cosa. Il suo amore per il Milan, però, è stato più forte. Zlatan è una bella persona, penso alla sua umanità: non è passato un giorno senza che facesse visita a Raiola in ospedale“.
Ibra fa ormai parte della storia recente del Milan e buona parte del merito è certamente di Adriano Galliani che lo portò in rossonero, strappandolo al Barcellona nel 2010: “Ma poteva succedere anche prima, nel 2006. Braida stava preparando gli ultimi dettagli, poi ci fu Calciopoli: Milan retrocesso e poi riammesso con 30 punti di penalizzazione. Per gli stessi motivi, Ibra stava lasciando la Juve e l’Inter ci sorpassò”.
Galliani: “Ibra pensava l’avessi tradito”
Impossibile non parlare dell’addio ai rossoneri nel 2012. Per la prima Ibrahimovic non avrebbe voluto lasciare la propria squadra, ma il Milan lo diede al Psg:
“Abbiamo vissuto ue anni meravigliosi, vincemmo lo scudetto. Nel 2012 Ibra voleva restare e io gli dissi che sarebbe rimasto – prosegue Adriano Galliani -. Mino aveva capito tutto, come al solito, ma lo vendemmo solo perché le circostanze non consentivano altro. Ibra non mi parlò per due anni: pensava lo avessi tradito. Poi abbiamo ricucito per quello che devo prima: Ibra è leale, trasparente anche quando si incazza. E il suo amore per il Milan era troppo grande. Stasera ceneremo insieme allo stadio: io, lui e Scaroni”.