Conte, dal prossimo club al 3-5-2: i punti chiave dell’intervista al Telegraph

Antonio Conte ha rilasciato una lunga intervista al Telegraph: tanti i temi toccati, dall’elogio per Guardiola, al sogno nel cassetto

Antonio Conte senza peli sulla lingua, com’è peraltro nel suo stile. Il tecnico più ricercato d’Italia e d’Europa è tornato a parlare in un’intervista rilasciata al The Telegraph Football. L’allenatore salnetino, in panchina, è reduce dall’ultima esperienza sull panchin del Tottenham, terminata durante la scorsa stagione.

Antonio Conte futuro
Antonio Conte svela il futuro (Ansa Foto) – Milanlive.it

Si sta godendo un anno sabbatico e nel frattempo vaglia le varie proposte che sta ricevendo. Fin qui ha rifiutato di sedersi nuovamente su una panchina, perché entrare in corsa proprio non gli piace. E così sta ricaricando le batterie in vista della prossima stagione quando vorrà essere nuovamente protagonista assoluto.

Io devo vincere” ha spiegato Conte, “la verità è che gli altri stanno aspettando per celebrare il mio fallimento” ha spiegato l’ex tecnico della Juventus. “Ora l’aspettativa nei miei confronti è legata al successo e per me è quindi impossibile lavorare in un club che ha come aspirazione solamente offrire spettacolo. Il mio passato – ha spiegato – lo amo ma è molto alta l’aspettativa. Hai fallito se non hai vinto. L’opzione ideale è vincere facendo divertire la gente“.

Conte ha naturalmente toccato anche il tema dell’anno sabbatico. “Ho preso per me, per i miei genitori e la mia famiglia questo tempo” ha sottolineato, spiegando come sia stato importante ricaricare le energie sia dal punto di vista fisico che mentale. “Il mio problema ora è di avere troppo energia e sto infastidendo mia moglie” ha ammesso.

Antonio Conte, la metodologia di lavoro e la Champions League

Il Telegraph ha sottolineato, durante l’intervista, come siano stati tanti i club europei ed arabi ad aver pensato a lui, compreso l’Italia dopo le dimissioni di Mancini. Tutte opzioni rifiutate, come quella del Napoli, con De Laurentiis che l’aveva contattato lo scorso ottobre quando la panchina di Garcia sembrava in bilico.

Durante l’intervista il tecnico si è soffermato anche sulla sua metodologia di lavoro svelando anche un retroscena davvero molto curioso. “Ho portato il Subbuteo in tutti i club che ho guidato, anche per spiegare ai miei calciatori delle situazioni tattiche. A casa l’ho sempre avuto“.

Antonio Conte Champions League
Antonio Conte sogna la Champions League (Ansa Foto) – Milanlive

Fedele al suo 3-5-2 con piccole varianti, non ha precluso la difesa alta nella sua prossima avventura. “Bisogna adattarsi alle caratteristiche dei tuoi calciatori” ha sottolineato, senza alcun integralismo tattico quindi. Modulo, peraltro, che non è difensivo come ha voluto precisare: “Non lo è, basti vedere i gol segnati dalle mie formazioni ogni stagione“.

Essere pericolosi in attacco dipende da come è costruito l’attacco e da come lo è la squadra – ha sottolineato – non è buono essere troppo offensivi tantomeno difensivi. Serve una squadra equilibrata per vincere ed il Manchester City nella scorsa stagione ne è stato il giusto esempio, con Guardiola che è il miglior tecnico al mondo“.

Ed il sogno nel cassetto? Tutti ce l’hanno ed anche Conte non è certo da meno. “Mi piacerebbe vincere da tecnico la Champions League. Sono cosciente di come sia difficilissimo, perché bisogna trovarsi nel giusto club con le giuste ambizioni. Il Manchester City è da esempio, ha impiegato sette anni per costruire quella vittoria“.

Una Champions League da vincere con una dedica speciale. “Vorrei regalarla a mio padre che mi ha detto di volermi vedere sollevare la coppa al cielo. Non è semplice” ha ammesso.

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