Parole dure e secche da parte del dirigente, che punta il dito contro le grandi del nord Italia, colpevoli di aver lanciato questa ipotesi.
La notizia del giorno per quanto riguarda il futuro del calcio italiano arriva dall’assemblea odierna di Lega. Si è parlato di possibili cambiamenti e rivoluzioni strutturali del campionato di Serie A, visto che diversi club hanno provato a lanciare un dossier con modifiche sostanziali.
Una prima delibera è stata ufficializzata: il massimo campionato resterà a 20 squadre, bocciando così la proposta di alcune big italiane di tornare agli antipodi e scendere a quota 18 partecipanti. In particolare sarebbero state Milan, Inter, Juventus e Roma a votare per questa riduzione.
Questo il comunicato: “La Lega Serie A ha approvato oggi, nel corso dell’Assemblea svoltasi nella sede di via Rosellini, il proprio documento di indirizzo contenente le proposte di riforma del calcio italiano (…). E’ stato, inoltre, confermato l’attuale format a 20 squadre del campionato di Serie A”.
Critiche alle proposte delle tre big del nord Italia
La presa di posizione delle big del nord non è stata presa benissimo dagli altri club, in particolare quelli di media-bassa classifica della Serie A. A parlare dopo l’assemblea odierna è stato ad esempio Urbano Cairo, patron del Torino che è stato intercettato da Tuttomercatoweb.com.
L’imprenditore granata non ha usato mezzo termini per commentare ciò che hanno proposto le tre squadre in questione: “Loro hanno avuto un atteggiamento sbagliato per me, come per il resto dell’Assemblea. Essendo in un’associazione con venti squadre è giusto che ci sia un rispetto reciproco che in questo caso è mancato. Il clima era cordiale, civile, senza toni alti. S’è discusso in maniera positiva, ma le cose che si sono dette son queste. Quella che hanno voluto fare è sembrata una Superleghina“.
Cairo dunque fa intendere come Inter, Juventus e Milan abbiamo tentato di mettere le basi unilaterali ad una Serie A diversa, come se volessero prendere una posizione ‘superiore’ rispetto agli altri 16-17 club. A cominciare dall’idea di ridurre il numero delle squadre iscritte al massimo campionato.
Come detto le votazioni hanno ribadito la volontà di andare avanti con il torneo a venti squadre, ma la richiesta di modifiche non finirà qui. Infatti vi sono tanti altri punti su cui Lega e Figc devono riflettere, per cercare di venire incontro a tutte le squadre e rendere la Serie A nuovamente un campionato vendibile e attraente, anche ai mercati esteri.