Tutte le proposte dei club di Serie A alla Lega ed alla Figc per migliorare la gestione e lo sviluppo del prossimo campionato di calcio.
La volontà degli organi di controllo del calcio italiano è quella di riportare la nostra Serie A allo spettacolo ed alla gloria di un tempo. Come tra anni ’90 e inizio 2000, quando tutti i campioni e gli allenatori internazionali vedevano il campionato italiano come un punto di arrivo prestigioso.
Per farlo servono riforme, cambiamenti strutturali e modifiche sostanziali. Almeno è ciò che pensano i club di Serie A, che hanno preparato un dossier con idee per migliorare il campionato e renderlo più affascinante e in linea con i top tornei europei. Oggi La Repubblica ha sintetizzato questo piano ricco di nuove idee.
Si va dalla gestione dei giovani talenti alle risorse sul calciomercato, dal monte ingaggi alle retrocessioni. Insomma, un mare magnum di possibilità inviate alla Lega con la speranza che vengano ascoltate per dare maggiore competitività al nostro calcio, troppo spesso considerato vetusto e poco vendibile all’estero.
Tutti i cambiamenti proposti per la Serie A del futuro
Si parte dal tema retrocessioni, tanto caro a molti club. Difficile che si torni ad una Serie A a 18 squadre, ma l’intenzione è di ridurre del 30% gli stipendi dei calciatori delle squadre retrocesse in Serie B con conseguente ridimensionamento del “paracadute” e cancellazione del “Prelievo forzoso” della B sulle squadre scese nel campionato cadetto. Così da rendere meno traumatica la retrocessione anche in termini finanziari.
La richiesta è anche di un salary cap sul modello della Liga, così da impedire spese non in linea con i fatturati dei club e sanzioni pesanti come blocco del mercato e dei tesseramenti per chi non lo rispetta. Altro tema discusso è legato alle seconde squadre, con la domanda di un’iscrizione garantita ai campionati, consentendo la retrocessione tra i dilettanti e l’utilizzo di calciatori fuori età.
Tante le riforme proposte sul calciomercato: possibilità di aumentare il numero di calciatori extracomunitari (ingaggiandone max 2 a stagione senza cederne altri) e portare da 5 a 8 anni la durata massima dei contratti. Inoltre per aumentare i ricavi, i club di Serie A chiedono l’abolizione del divieto di sponsorizzazione per le scommesse e punterebbero ad avere una percentuale sulla raccolta delle scommesse da distribuire tra tutti i campionati in base alle puntate e da investire su infrastrutture e settori giovanili.
L’idea forse più innovativa riguarda la Coppa Italia, visto che il formato attuale è considerato scomodo e poco parziale. La proposta è una riduzione della competizione, facendo valere anche alcune gare per il campionato e concedendo l’accesso in Europa anche alla squadra che perde la finale. Maggiore spazio a queste competizioni arriverebbero dalla riduzione degli impegni delle Nazionali, con la richiesta alla Figc di dialogare con Uefa e Fifa sull’abolizione delle qualificazioni a gironi e di sostenere il modello Olimpiadi.
Infine richieste anche in ambito arbitrale: i club di A chiedono l’utilizzo di arbitri professionisti, del VAR a chiamata (due a partita per ogni squadra) e la chiara trasmissione dei dialoghi tra arbitri e assistenti al monitor.