Le dichiarazioni di Theo Hernandez ad As. La lunga intervista del giocatore del Milan, che non sembra pensare al futuro. Al Milan sta benissimo
Lunga intervista rilasciata da Theo Hernandez ad As. Il difensore francese è ormai, a detta di tutti, uno dei terzini più forti al mondo.
L’ex Real Madrid sta vivendo un periodo davvero importante, dentro e fuori dal campo: “Mi sento molto bene qui. Sono totalmente integrato in questa meravigliosa città che mi ha accolto fin dal primo giorno come se fosse la mia casa di una vita. E’ stato tutto facile fin dal primo momento. Ho formato una famiglia, mi sento amato e sono molto felice. È vero che un giocatore non smette mai di migliorare, ma penso di essere in un momento di maturità ideale. Inoltre, sento la fiducia del mister e dei miei compagni e questo si vede sul campo”.
Theo Hernandez non ha dunque alcun motivo per andare via da Milano. Il francese si sente realizzato dal punto di vista sportivo che da quello privato, ma il futuro nessuno lo conosce e l’ex Real Madrid non ci pensa: “Sono più per il pensare alla vita quotidiana, non tanto al futuro. Al Real ho grandi amici e un ricordo fantastico sia del club che dei suoi tifosi, ma ora sono un giocatore del Milan, mi sento molto bene qui e non penso ad altre cose. Sono totalmente concentrato su ciò che devo fare ogni giorno con questa maglietta. Non sappiamo mai cosa ci riserva la vita, ma io vivo il presente per emozioni e professionalità. Nessuno conosce il futuro. Ci sono ancora molte partite da affrontare in questa stagione con il Milan e penso davvero solo a quello che devo fare in campo”
Milan, da Pioli a Ibrahimovic, passando per Maldini: tre pilastri per Theo Hernandez
Si parla tanto poi dei personaggi che di fatto hanno segnato la sua carriera al Milan. Stefano Pioli è sicuramente uno di questi. Con il tecnico Hernandez è diventato grande: “E’ una persona molto vicina al giocatore e uno di quelli che ha scommesso su di me in ogni momento. Mi ha dato la massima fiducia, in modo che io potessi sfruttare le mie qualità, e ho cercato di restituirgliela in campo con il mio lavoro. Gli sono molto grato sia a livello personale che professionale perché è stato una persona chiave nel miglioramento delle mie prestazioni”.
Inevitabile parlare poi di Paolo Maldini, colui che ha avuto il grande merito di portarlo in Italia. Il blitz ad Ibiza è stato fondamentale per regalare al Diavolo uno dei terzini più forti del mondo: “È stato molto chiaro fin dal primo momento, mi ha spiegato il progetto, cosa voleva da me e mi ha detto che con lui sarei stato uno dei migliori del mondo, qualcosa che ha rappresentato una ragione sufficiente per non esitare a voler andare a Milano. La decisione di venire al Milan è stata un successo totale. La prima volta che ho visto un mito come lui, che veniva a parlare con me, sono diventato un po’ nervoso”.
Una battuta anche su Zlatan Ibrahimovic, tornato a Milanello per dare una mano alla squadra, con il suo carisma, con la sua personalità: “E’ un leader nato. Anche nei momenti in cui non poteva aiutarci dal campo, la sua semplice presenza nello spogliatoio faceva sì che nessuno si rilassasse per un secondo. Ti infetta il suo carattere vincente. Ora si è già allontanato dal campo, ma è ancora vicino alla squadra, continua ad aiutare a capire cos’è il Milan e la grande richiesta di indossare questa maglia”.